Allo scioperò parteciperà anche la Federconsumatori Sicilia, a Palermo a partire dalle ore 09:30, in Piazza Politeama, alla mobilitazione regionale contro la legge di bilancio proposta dal governo nazionale indetta dalle organizzazioni sindacali Cgil e Uil regionali.
“Saremo presenti anche noi – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – perché la piattaforma sindacale di richieste per cambiare la legge di Bilancio è in gran parte condivisibile con la nostra che ci ha visto mobilitarci a livello regionale il 10 giugno scorso con l’iniziativa Pentole vuote contro il carovita e quella del 7 novembre scorso contro il caro energia”.
La legge di Bilancio contiene un insieme di misure insufficienti ad affrontare la grave situazione che vivono le famiglie siciliane e di tutto il Paese, con il rischio di incrementare diseguaglianze e povertà.
Il Governo stanzia nella bozza di Legge di Bilancio del 2023 per l’emergenza energetica 21 miliardi di euro ma, nella sostanza, alle famiglie andrà ben poco: non c’è traccia delle rateizzazioni lunghe delle bollette, né della sospensione dei distacchi per morosità per gli utenti domestici.
Sul fronte dell’energia si prolunga il taglio degli oneri di sistema, ma solo fino al 31 marzo, mentre da dicembre è sceso lo sconto sulle accise dei carburanti: il taglio sulla benzina passerà da 30,5 a 18,3 centesimi.
Non c’è traccia, nella manovra di Bilancio, di una riforma strutturale delle bollette né di una politica industriale ed energetica di rilancio degli investimenti sulle fonti rinnovabili e sulle tecnologie di accumulo, sviluppando le comunità energetiche.
È positivo l’ampliamento della platea del bonus energia, ma il reddito Isee necessario si limita a soli 15mila euro, lasciando così fuori moltissime famiglie di normali lavoratori e pensionati.
Dopo un’intera campagna elettorale condotta sulle note della lotta agli extraprofitti delle aziende che producono e vendono energia elettrica e gas metano, la manovra finanziaria prevede un incasso di soli 2,6 miliardi di euro: una cifra insufficiente a promuovere interventi di contrasto degli aumenti e delle speculazioni sui prezzi dell’energia.
Federconsumatori chiede una revisione della norma sugli extraprofitti, che preveda l’innalzamento consistente della tassazione sui profitti straordinari delle aziende fornitrici di energia.
Una tassazione che dovrebbe essere estesa, a nostro avviso, – fanno sapere da Federconsumatori – anche ad altri settori come quello farmaceutico, finanziario, creditizio e dell’e-commerce.
Il taglio del cuneo fiscale è positivamente destinato ai lavoratori, ma poiché solo temporaneo, poteva essere reso più ampio in questa difficile fase che le famiglie attraversano.
Resta a nostro avviso – dicono da Federconsumatori – necessario il taglio delle aliquote IVA, almeno sui beni essenziali: da tempo proponiamo al Governo a una seria riforma, grazie alla quale, complessivamente, una famiglia media potrebbe risparmiare 531,57 euro l’anno.
E ancora: “Nella manovra vi sono anche misure incongruenti con gli intenti dichiarati di aiuto ai più deboli che ne sono invece puniti, come l’abrogazione del reddito di cittadinanza in piena crisi, nel periodo meno adatto per farlo. Sarebbe stato forse più appropriato qualche correttivo e maggiori controlli piuttosto che la sua riduzione ed eliminazione senza vere, efficaci alternative”.
“Oltre a ciò, troviamo dannoso, tranne che per gli evasori, l’innalzamento della soglia del contante a 5.000 euro e la modifica della soglia minima dei pagamenti Pos a 60 euro, sotto la quale sarà consentito all’esercente rifiutare un pagamento tracciabile”.
Sul fronte della scuola, si è deciso di ripristinare il contributo per gli istituti paritari, senza prevedere alcuna misura per le scuole pubbliche, sempre più affollate e arretrate sul fronte tecnologico, che andrebbero invece sostenute.
Alla voce relativa alla sanità, si prevedono solo due miliardi di euro, di cui 1,4 serviranno a contrastare il caro bollette, ma l’aumento dell’inflazione produrrà un taglio delle risorse destinate alla sanità pubblica e, conseguentemente una ulteriore pesante rinuncia da parte delle famiglie alla spesa per la prevenzione e alle cure.
“Per tutti questi motivi – commenta La Rosa – saremo presenti alla manifestazione palermitana perché crediamo che questa manovra potrà avere un impatto negativo sul potere d’acquisto delle famiglie siciliane, in un momento in cui di potere d’acquisto in Sicilia ce n’è già ben poco”.
Le segreterie regionali dei sindacati Filt-Cgil e Uiltrasporti, in adesione a uno sciopero generale regionale, hanno proclamato sciopero generale del personale del gruppo FS Italiane con sede nella regione Sicilia dalle 9 alle 13 del 13 dicembre. Lo comunica Trenitalia.
Al corteo parteciperà anche la Cgil con le bandiere del sindacato listate a lutto. Il sindacato lo ha annunciato tre giorni fa.
“Da oltre cent’anni il Cantiere Navale di Palermo è il cuore produttivo della città e ieri sera (il 7 dicembre, ndr) questo cuore si è fermato.
Siamo passati in poche ore, poco più del tempo di un turno di lavoro, da una buona notizia, quella del finanziamento del bacino da 150 mila tonnellate per il Cantiere Navale di Palermo, a una notizia tragica, la peggiore delle notizie, quella della morte sul lavoro di un operaio”.
Lo dicono i segretari generali di Cgil Palermo Mario Ridulfo, Fiom Palermo Francesco Foti, con il coordinatore Rsu Fiom Fincantieri Serafino Biondo, e Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, che annunciano che simbolicamente al corteo di Palermo del 13 dicembre, in occasione dello sciopero generale, la Cgil listerà a lutto le proprie bandiere e il proprio striscione per manifestare dolore per l’ennesima vittima sul lavoro e rabbia, per una strage che non si arresta.
“Nessuno mai deve morire sul lavoro e di lavoro. La morte al Cantiere Navale, segue di pochi giorni un’altra morte, quella di Michele Pisciotta, di 67 anni, avvenuta sul lavoro in un altro cantiere, stavolta edile, in via Libertà – aggiungono Ridulfo, Foti e Ceraulo – I due fatti, diversi tra di loro, avvengono nello spazio di poche ore e di qualche centinaio di metri uno dall’altro.
Ma il dolore e lo sconforto per i compagni di lavoro e per le famiglie è identico, in molti casi si tratta di stragi annunciate.
Fonte Blog Sicilia
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