3.Fatti del giorno

Auser Polizzi Generosa: per l’Immacolata inaugurazione dei mercanti di Natale e del Presepe artistico

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Polizzi Generosa: il gruppo Auser che da sempre propone iniziative sociali o attività dedicate a particolari periodi dell’anno, inaugura l’ 8 dicembre le festività del Natale con la presentazione del Presepe e dei tradizionalistici mercatini di Natale nei locali della loro sede.

 Un segno di gioia che colora queste feste di Natale e che ha attivi e partecipi i membri del gruppo che si sono dedicati alla preparazione ed allestimento della sede per l’evento programmato al fine di poter accogliere con una speciale atmosfera ricca di addobbi, tutti coloro che verranno passare a trovarli e ad ammirare ciò che hanno preparato.

Sono stati giorni fatti di costanza ed impegno per poter terminare in tempo il tutto, allo stesso tempo, un’occasione utile per ritrovarsi, per stare assieme e per condividere un momento di unione dopo il lungo periodo di restrizioni Covid.

Le donne, in particolare, hanno realizzato con molta creatività e fantasia, diversi lavori artigianali a tema natalizio, alcuni fatti all’uncinetto o con particolari ricami, altri dipinti ed altri ancora utilizzando anche materiali naturali come le pigne o piante.

Gli oggetti sono davvero tanti e molto originali. Saranno tutti e esposti e proposti alla vendita. Il ricavato sarà devoluto ad Aurora.

Ma poi , il momento più bello e significativo, è il poter visitare il Presepe, simbolo per eccellenza del Natale e della tradizione cristiana, realizzato dalla cura e pazienza del musicista ormai noto, M° Riccardo Termini di Polizzi Generosa che, tra le tante passioni, custodisce anche l’amore tutto ciò che è la cultura popolare ed ogni tipo di usanza. Quella del Presepe è anche per lui un’emozione in più: un momento di continuità familiare che gli ricorda il nonno con cui era solito prepararlo in casa insieme a lui fin da piccolo. Un modo molto bello ed intimo per sentirlo più vicino. 

Riccardo ha ricreato il paesaggio tipico della piccola Betlemme facendo immedesimare nel momento della Nascita di Gesù, ma con un’impronta tipica anche dei paesi di montagna con paesaggi scoscesi dediti alla pastorizia e ai campi estesi per raccolto così come i luoghi delle Madonie. La sensazione è di rintracciare in qualche semplice scorcio, la loro forma antica e primitiva di tanti e tanti secoli fa.

Qui, la cura e il dettaglio per gli ambienti scelti, per la scelta dei mestieri dei personaggi e della loro posizione: alcuni distratti e intenti al loro lavoro, altri in atteggiamento di devozione verso la grotta con duplici significati, ovvero come se si volessero separare da coloro che avevano ricevuto la notizia dell’arrivo del Salvatore sulla terra e si facessero strada fra coloro rimasti indietro, e tra che ancora non aveva sentito la voce degli angeli. In altro modo si potrebbe anche alludere, in chiave rivisitata e più attuale, a chi oggi ha accolto la parola del Vangelo e la mette in pratica andando incontro a Cristo con fede, e a chi ne resta ancora sordo restando fermo nella sua vita senza luce. Il tutto incorniciato dalla sua musica, la dolce nenia natalizia delle zampogne che suona magistralmente. Anche questa, una tipicità che sta diventando purtroppo più rara da ascoltare ma il vedere un giovane perseguire attribuendone il giusto valore, dà ancora speranza.

I complimenti vanno a Riccardo e a tutto il Gruppo Auser per il credere nelle tradizioni, nel portale avanti con tutti i sacrifici necessari ma raccogliendo le più belle soddisfazioni.

 

CURIOSITÀ: La storia del presepe

Il primo presepe nasce con San Francesco ed ebbe luogo a Greccio la notte di Natale del 1223 dopo il suo viaggio a Betlemme. 

Da allora e fino alla metà del 1400 gli artisti producono statue di legno o terracotta collocate inizialmente all’interno delle chiese.

Culla di tale attività artistica fu la Toscana ma ben presto il presepe si diffuse nel regno di Napoli ad opera di Carlo III di Borbone e nel resto degli Stati italiani. 

Nel ‘600 e ‘700 gli artisti napoletani danno alla sacra rappresentazione un’impronta naturalistica inserendo la Natività nel paesaggio campano ricostruito in scorci di vita che vedono personaggi della nobillà, della borghesia e del popolo còlti nelle loro occupazioni giornaliere o nei momenti di svago, nelle taverne a banchettare o impegnati in balli e serenate.

Ogni famiglia è solita, per tradizione, cimentarsi nel periodo natalizio alla realizzazione di un proprio presepe realizzato in casa in maniera molto personalizzata ed originale.

Le parrocchie o le associazioni sono solite premiare con dei concorsi i Presepi più belli per fargli conoscere e apprezzare un lavoro fatto con molta cura e passione.

A parlare per primi della Natività e a descriverla, sono gli evangelisti Luca e Matteo. Nei loro brani c’è già tutta la sacra rappresentazione che a partire dal medioevo prenderà il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso, mangiatoia.

Si narra infatti della umile nascita di Gesù come riporta Luca “in una mangiatoia perché non c’era per essi posto nell’albergo” (Ev., 2,7) dell’annunzio dato ai pastori, dei magi venuti da oriente seguendo la stella per adorare il Bambino che i prodigi del cielo annunciano già re.

Questo avvenimento così umano colpisce la fantasia dei paleocristiani rendendo loro meno oscuro il mistero di un Dio che si fa uomo e oltretutto sollecita a rimarcare gli aspetti trascendenti quali la divinità dell’infante e la verginità di Maria.

I personaggi del presepe hanno pure un loro significato. Il bue e l’asino sono stati aggiunti da Origene, interprete delle profezie di Abacuc e Isaia, divengono simboli del popolo ebreo e dei pagani; i Magi il cui numero di tre, fissato da S. Leone Magno, hanno duplice rappresentantaziome sia delle tre età dell’uomo: gioventù, maturità e vecchiaia e sia delle tre razze in cui si divide l’umanità, la semita, la giapetica e la camita secondo il racconto biblico;  gli angeli, sono esempi di creature superiori; i pastori vogliono significare l’umanità da redimere ed infine, Maria e Giuseppe  rappresentati in atteggiamento di adorazione sottolineano la grande regalità del nascituro.

 Anche i doni dei Magi hanno significato profondo ed allegorico: l’incenso, omaggio a Gesù Bambino per la sua Divinità, la mirra, per il suo essere uomo, l’oro come dono riservato ai re.

Video del Presepe:

 

 

 
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Matilde La Placa

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