«Plauso alla comunità di Novara di Sicilia e al Circolo sportivo Olimpia che in questi anni si sono fatti promotore della valorizzazione del Maiorchino, per il prestigioso riconoscimento ricevuto dall’Unesco come gioco tradizionale facente parte del patrimonio immateriale dell’Umanità. La tenacia con cui è stato praticato e valorizzato un gioco di strada che affonda le sue radici in oltre 400 anni di storia è emblematico di come alcune tradizioni siano profondamente radicate nella nostra cultura».
Lo dice l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Elvira Amata, alla notizia che il diciassettesimo Comitato Unesco, tenutosi a Rabat in Marocco, ha riconosciuto la rete dei giochi tradizionali del “Tocatì – Festival Internazionale dei Giochi in Strada” patrimonio dell’Umanità, iscrivendo nel registro delle buone pratiche di salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale tutti i giochi delle comunità ludiche tradizionali italiane che da oltre trent’anni fanno parte delle pratiche proposte all’interno del Festival, fra i quali il lancio del Maiorchino di Novara di Sicilia.
«Un valore che non è sfuggito alla Regione Siciliana – aggiunge l’assessore Amata – che già nel 2006 ha riconosciuto il valore del Maiorchino come tradizione comunitaria, iscrivendo la festa del Maiorchino nel libro delle celebrazioni del Reis-Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia riconoscendone, insieme al Ciclo caseario del Maiorchino, il valore profondamente tradizionale».
L’associazione “Circolo sportivo Olimpia” di Novara di Sicilia, da oltre 35 anni organizza il torneo del Maiorchino, aderendo all’ Aga Verona, l’Associazione che ha lanciato nel 2003 il “Tocatì”.
Con la rete internazionale Tocatì, il gioco del maiorchino è stato anche iscritto all’Associazione europea dei giochi e degli sport tradizionali (Aejest) e all’Associazione internazionale dei giochi e degli sport tradizionali (Itsga).
SCHEDA GIOCO
Il gioco consiste nel far rotolare una forma di formaggio attraverso le stradine del centro storico della città per circa due chilometri. Squadre composte da tre giocatori tentano di vincere l’ambita competizione conducendo la forma al traguardo con il minor numero di lanci. Per lanciare le forme, che pesano circa dieci chili – con un diametro di trentacinque centimetri e uno spessore di dodici – le squadre si aiutano con una lazzada, un laccio molto robusto che imprime maggiore forza al lancio.
Per tradizione, la finale del torneo si svolge sempre il giorno di martedì grasso, trasformandosi in una festa per tutto il paese: nella piazza di Novara di Sicilia, infatti, viene allestito un vero e proprio ovile dove contadini, in abiti tradizionali, preparano piatti tipici.
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