Rimani sempre aggiornato
Giovanni Battista Mura e Gregorio Rosone erano accusati di omicidio colposo.
I due chirurghi, difesi dall’avvocato Massimo Motisi, erano accusati di aver effettuato una biopsia epatica guidata su un bambino di 2 anni e di avere cagionato nel corso della biopsia una lesione che aveva poi condotto al decesso del piccolo Roberto Russo.
l consulente tecnico della procura aveva stabilito che i sanitari avrebbero dovuto utilizzare una diversa metodologia diagnostica, la scintigrafia epato-biliare più indicata e meno rischiosa, nonché di aver omesso un assiduo monitoraggio post operatorio.
Il giudice ha accolto la linea della difesa.
I periti nominati dal gup, i professori Cimador e Tona, hanno spiegato che il bimbo (di mesi due fortemente itterico), era stato portato in ospedale con grave ritardo perché il pediatra avrebbe dovuto disporre approfondimenti diagnostici entro le prime 3 settimane; hanno ulteriormente spiegato che la biopsia epatica, contrariamente da quanto sostenuto dai consulenti del PM, era l’unico accertamento diagnostico indicato in quel momento così come consigliato da tutte le linee guide più accreditate e che l’intervento venne svolto in maniera impeccabile dai sanitari
Anche la sorveglianza post operatoria era stata assolutamente corretta, per cui il decesso era da attribuirsi alle gravissime condizioni del bimbo che era stato inviato in ospedale. Da qui l’assoluzione.
Fonte Blog Sicilia
CONTINUA A LEGGERE SU HIMERALIVE.IT
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Himeralive.it
+ There are no comments
Add yours