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Conosciuto e stimato in città, è stato agente del corpo della Polizia Municipale di Termini Imerese.
Il ricordo di Enzo Giunta
Salvatore Marino faceva parte del gruppo dei “nuovi” vigili urbani assunti dal Comune di Termini Imerese negli anni sessanta del secolo scorso. Questi “giovani” si caratterizzarono per impegno, professionalità e umanità. Marino, se gli altri non se l’hanno a male, era il più “buono”, il più paterno nei confronti dei tanti che sbarcavano il lunario senza troppa “burocrazia”, anche perché, molti di questi, non avendo alcun titolo di studio, non erano in condizione di acquisire le necessarie licenze commerciali.
La sua umanità l’ho sperimentata personalmente, quando, da amministratore comunale, chiedevo rigore. Marino, nel frattempo divenuto sottufficiale, con tono pacato e bonario, mi spiegava che le leggi e i regolamenti vanno rispettati e fatti rispettare, ma che si doveva tener conto anche di situazioni particolari, dietro le quali c’erano il disagio, la miseria, l’ignoranza.
Ecco, per me è stato un maestro di vita, perché mi ha fatto capire, lui che forse non conosceva il latino, cosa significa “summum jus summa iniuria”, cioè: il diritto applicato rigidamente diventa un’offesa alla ragione e all’umanità.
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