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Sono stati i colleghi della vittima a lanciare l’allarme dopo che non lo hanno visto al lavoro. Sul luogo del terribile ritrovamento sono giunti i carabinieri, i vigili del fuoco e personale del SUEM 118.
L’uomo, stando ad alcune testimonianze, sarebbe ricorso al generatore perché era in ristrettezze economiche e non poteva pagare le bollette della luce.
Maccapani, operatore ecologico, cambiava ogni giorno il sacco dei rifiuti nei cestini pubblici del proprio Paese. Era stato assunto nel 1995, selezionato fra le liste protette dei soggetti con disabilità certificate.
Secondo una prima ricostruzione, a causa delle condizioni meteorologiche della serie precedente, con poggia e forte vento, Maccani avrebbe portato il generatore dall’esterno della sua abitazione tra le mura domestiche, non tenendo conto dei fumi tossici che hanno continuato a prodursi all’interno della casa. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato da un collega che si era recato a casa sua per verificare se gli fosse successo qualcosa.
La sindaca, Laila Marangoni, in segno di lutto ha annullato una serata teatrale prevista per domani sera. La salma è già stata consegnata ai familiari, la procura di Rovigo non ritiene sia necessaria alcuna autopsia.
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