Termini Imerese: ritrovato un prezioso libro rubato 29 anni fa

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Un importante ritrovamento a Termini Imerese dopo 29 anni dal furto: si tratta di un prezioso libro scomparso nel 1993. Si tratta di un libro unico, di proprietà del comune di Termini Imerese: Marmora Pisau­rensia Notis. Illustrata (1738)

Della scomparsa del libro, inventariato al numero 53.555 della biblioteca Liciniana, aveva dato l’allarme la direttrice della biblioteca Teresa Pusateri, a seguito di un furto messo in atto dopo che furono tagliate le sbarre di una finestra del bagno e che ha privato la biblioteca di numerosi volumi, tra cui il prezioso messale romano

A seguito dell’arresto di Mario Pagano, 64 anni, soprintendente di archeologia e belle arti di Caserta e Benevento ad opera dei Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli e della compagnia di Capua. A consentire l’identificazione del libro, è stato il timbro su esso apposto della Liciniana. 

Gli arresti non si limitano a Pagano, ma risultano coinvolti anche altri soggetti, parte di un circolo di ricettazione di beni culturali. Sono stati rinvenuti nelle abitazioni private e negli uffici, oggetti di grande valore, libri, monete e oggetti archeologici in avorio. 

Le indagini sono state coordinate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha accusato il soprintendente di ricettazione aggravata e ricettazione di beni culturali per il possesso di oggetti che è vietato detenere privatamente, tra cui anche quattro volumi del 1541 rubati alla biblioteca del Convento di San Pietro di Aram a Napoli. 

Così ha raccontato l’ex direttrice della biblioteca Teresa Pusateri, ricordando il momento del furto: «Lo ricordo bene. Il frontespizio riporta la scritta “Marmora” in maiuscolo e neretto. L’uno marzo del 1993 arrivai in ufficio, alle 8 circa, e mi sono accorta del furto. Era lunedì mattina. I ladri hanno avuto tutto il tempo per rubare i libri. Noi eravamo aperti sabato mattina fino alle 14. Ho ricostruito i fatti in maniera veloce e mi sono recata al commissariato di Termini. Io avevo sospetti su un lettore che richiedeva libri particolari. I libri che voleva consultare non potevano essere prestati. La tecnica usata era individuare il libro che interessava e chiedere il prestito, per la consultazione in loco, di quello accanto. Io ho ricostruito tutto in base alle segnature. Un vero professionista. Ho avuto sempre fiducia nel nucleo dei carabinieri della tutela del patrimonio. La speranza è che vengano ritrovati anche gli altri volumi, qualcuno anche molto raro». 

 
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