Castellana Sicula

L’autunno è la stagione del tè per fermarsi un pò e ritrovarsi

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Forse pochi sanno che alcune delle nostre iniziative, idee, per la valorizzazione di rilancio territoriale sono proprio nate a Castellana Sicula, sorseggiando le tisane del Bar Atmosfera, luogo di ritrovo, di abituale passaggio per più madoniti che così possono rilassarsi almeno qualche minuto prima di riprendere ogni tipo di attività tra la tranquillità, la piacevolezza di chi può anche aggiungere a ciò anche qualche chiacchierata soprattutto quando il primo freddo in montagna fa il suo ingresso.

Bello, infatti, assaporare dietro i vetri, un pò di tepore al sopraggiungere di un’altra stagione adattandosi ad essa, lungo il corso principale di Castellana quando piove soprattutto e fuori non si resiste perché l’aria tende ad essere molto fresca , gelida in inverno.
Con il proprietario, Sebastiano, detto affettuosamente Seby, persona molto gentile e squisita, fa sempre piacere intrattenersi anche per un breve saluto poiché sempre aperto al dialogo ed amante della conversazione,  si dimostra sempre affabile con i suoi clienti.

Chi lo conosce sa che lui e la moglie sanno come far sentire a casa i loro clienti soprattutto fra i più abituali con i quali si è creato un rapporto di amicizia.

L’autunno, si sa, è il periodo in cui bere qualcosa di caldo è già un toccasana di benessere. Di recente si dà molta attenzione alle spezie, alle tisane e ai tè, a tutti quei benefici ed alle proprietà specifiche degli ingredienti poiché oggi c’è più informazione rispetto a ieri sui micronutrienti di ogni cibo, erbe che spesso sono pure curative.

Forse è una nuova moda quella quella di avere tendenze più salutari o o forse è un ritorno alle vecchie e abitudini. Però è una fortuna farne esperienza. Tra le “abitudini” più conosciute, infatti, già nei tempi remoti, un modo per ristorarsi era quello di assaporare il tè e ciò diventava anche un modo per “darsi appuntamento”, per incontrarsi.

Parlare davanti ad un tè serviva anche per accompagnare un argomento delicato, per interagire meglio con l’altro con gentilezza. In Inghilterra l’appuntamento delle cinque col tè è storico ma pur sempre attuale.

Chissà, magari, potrebbe nuovamente diventare una sana abitudine che potrebbe per un po’ sostituire il famigerato caffè che non tutti possono sempre assumere anche se i giovani preferiscono aperitivi o alcolici più pratici e più ” veloci”.

Ma il punto è proprio questo, ovvero che sarebbe sempre bello avere la possibilità di staccare per qualche minuto la spina e “coccolarsi” in una forma più naturale e semplice prendendosi cura anche dei propri sensi.

Un ritrovarsi quindi con la propria interiorità isolandosi almeno per un po’ dalla frenesia e corsa quotidiana. Quello che ha infatti constatato con piacere Sebastiano e sicuramente di tutti coloro che svolgono questo tipo di attività, è che almeno nei loro locali è bello assistere ad uno speciale momento con la gente, quello in cui le persone così come le foglie d’autunno, per un attimo, quando si seggono, non sono toccate dal” vento della corsa quotidiana” e quindi dalla corsa si staccano per un attimo dal ramo delle quotidianità abituali e si fermano per un attimo toccando la piacevolezza e la tranquillità di stare per un attimo fermi a godersi qualche attimo di tempo prezioso. È importante concedersi questo.

Ecco perché diventa quasi come” un accogliere” all’interno delle attività la gente, << è come se un bar fosse quasi casa propria, i clienti ogni tanto vanno anche viziati e ben accolti>> –sottolinea Sebastiano – ed è lui che molte volte prepara delle torte alla mela o con pistacchio e cioccolato o dei biscottini con i quali accompagna gentilmente con i suoi tè per i clienti. Un motivo in più per farli sorridere e per farsi venire a trovare.

Da provare senz’altro tra i più particolari: Havana, tè al rum; tè nero al Bergamotto; Tisana delle Dolomiti con menta nana ; tè della fortuna, più giovanile e dolce, tè degli amanti; Tisana Tramonto rosso con frutti di bosco e spezie 

Sono i veri sapori che fanno la differenza.
Solo i gusti intensi avvolgono e riscaldano esalando con profumi invadenti ricordi che lasciano emozioni creando” Armonia dell’anima”

Per i più interessati la curiosità su tè e tisane

 

Tè e tisane: le differenze:

combinazioni esistenti tra le piante per fare le tisane è pressoché infinito e dipende dalla parte del mondo in cui ci si trova, catalogare i tè è impresa un po’ più semplice.

Al mondo esistono infatti sei principali tipi di tè, tutti facenti parte della stessa famiglia, la Camelia Sinensis o Assamica, una pianta legnosa coltivata principalmente in Cina, India, Sri Lanka, Giappone e Kenya, esportata poi in tutto il mondo.

I sei tipi di tè sono: tè nero, tè verde, tè bianco, tè Oolong, tè giallo, tè Pu’er o tè postfermentato.

condo la leggenda cinese, è nel 2737 a.C: che l’Imperatore Shen Nung, “Il guaritore divino”, esperto di botanica, avrebbe scoperto il tè per caso, mentre, seduto sotto una pianta, stava bevendo dell’acqua bollente e una foglia di quella pianta gli cadde nella tazza.L’imperatore avrebbe assaggiato l’infuso e ne avrebbe talmente apprezzato il gusto, trovandola estremamente rinvigorente e rinfrescante, da ordinarne subito la coltivazione in tutta la Cina.

Il tè di allora era preparato diversamente rispetto ad oggi: vi si aggiungeva addirittura sale, menta, cipolla, garofano e altre spezie a seconda della regione.
  La prima tesi attribuisce l’invenzione delle bustine di tè a due americane del Wisconsis: Roberta C. Lawson e Mary Molaren.
Secondo la tesi più accreditata però, è Thomas Sullivan, un commerciante di New York, ad aver inventato seppur casualmente le antenate delle nostre bustine di tè. Nel 1908 aveva infatti avuto l’idea di creare gadget molto speciali, spedendo ai clienti dei campioni di tè racchiusi  in sacchetti di seta cuciti a mano. Con sua grande sorpresa, Sullivan si rese però conto che anziché svuotare il contenuto dei sacchettini per far bollire le foglie, i clienti li immergevano direttamente in acqua calda per poi berne l’infuso. In modo del tutto involontario, era stato creato un nuovo modo di bere il tè.Il prodotto è stato poi perfezionato da William Hermanson che nel 1930 brevettò le bustine sigillate a caldo. Nel 1952 Thompson Lipton a dare le istruzioni per poterlo meglio degustare.
In Marocco, il tè è una vera cerimonia il tè è una vera cerimonia
La cerimonia del tè in Marocco è chiamata Atay Naa Naa, simbolo per eccellenza di ospitalità.La cerimonia marocchina  è scandita da gesti misurati ed abili. Offrire il tè agli ospiti è segno di benvenuto e di condivisione, diventa sinonimo di amicizia, di cordialità, di tradizione.
La miscela che viene preparata in questo speciale momento è un tè alla menta, realizzato mescolando foglie di tè verde, soprattutto la varietà cinese Gunpowder (polvere da sparo), menta nanà molto zucchero.

 


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Matilde La Placa

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