Il mondo è sempre più popolato: rispetto a soli dodici anni fa sulla terra oggi vive un miliardo di persone in più. La notizia non è rassicurante, perché il mondo oltre ad essere sempre più popolato, è un mondo sempre più diseguale e che affronta crisi di varia natura.
L’urgenza è quella di pensare al futuro, come ha ribadito il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, che, alla luce delle questioni emerse in occasione della conferenza sul clima in corso di svolgimento a Sharm El-Sheikh, si è rivolto ai membri del G20 riuniti a Bali dicendo: «Il nostro mondo sta affrontando il momento più cruciale e precario da generazioni. Le persone vengono colpite da un cambiamento climatico incontrollabile. Entro il 2050, la popolazione mondiale si avvicinerà ai dieci miliardi. L’azione, o l’inazione, del G20 determinerà se ogni membro della nostra famiglia umana potrà vivere in modo sostenibile e pacifico, su un Pianeta sano».
Il connubio demografia in crescita e crisi climatica sta distruggendo il nostro pianeta, ma bisogna anche notare che, ad oggi, i singoli individui molto poco contribuiscono all’aggravarsi della situazione, in quanto il vero problema sono i grandi inquinatori. Basti pensare che Statunitensi, Canadesi e Australiani inquinano 200 volte di più di quanto possano inquinare i paesi più poveri. Ma il paradosso vuole che siano i paesi più poveri a pagarne le conseguenze, dal momento che sono i paesi dell’Africa subsahariana a soffrire di più della crisi climatica.
Le previsioni per il futuro non sono rassicuranti: secondo le proiezioni, entro il 2030 sulla terra si dovrebbero raggiungere gli 8,5 miliardi di abitanti e i 9,7 miliardi entro il 2050.
Ma António Guterres ha anche aggiunto parole più rassicuranti in occasione del World Population Day, cioè: «Meravigliamoci per gli sviluppi nel campo della medicina, che hanno aumentato l’aspettativa di vita e ridotto nettamente la mortalità infantile». Infatti l’incremento della popolazione è certamente legato al miglioramento delle condizioni di vita sulla terra e ai progressi della sanità, che hanno ridotto notevolmente il rischio di mortalità infantile e hanno innalzato la speranza media di vita. L’urgenza è ora che tutta questa gente possa vivere in condizioni sostenibili e sane.
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