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Anni e anni in cui la donna si è battuta
per l’emancipazione di genere soprattutto tesa a dimostrare al mondo che avrebbe potuto ottenere l’emancipazione intellettuale che meritava, essendo alla pari dell’uomo e il femminismo in fondo nel suo primo ingresso di ideologia e base teorica, non ha voluto che rappresentare questo: ovvero il mettere a nudo le potenzialità del genere femminile, i suoi diritti in tutte le consuetudini.
Ma poi…in realtà, col tempo, “di nudo” si è messo solo “altro” e vedo che oggi anziché andare avanti e forgiare quello che per cui tante giovani forti, libertine nell’animo scolpito di onore per sé stesse che sono totalmente battute per raggiungere l’indipendenza ovvero la capacità di estendere la loro ideologia di parità cercando di far ottenere una nuova svolta, una pagina di storia che faceva la differenza ottenendo forte dignità, beh, dopo anni di lotte questo si è perso perché la donna sta nuovamente dimostrando che è solo corpo e questo viene fatto notare nelle continue volte in cui sembra che l’unica cosa che abbia da mostrare e su cui farsi forza è solo la visione estetica e non la visione che doveva creare la differenza, ovvero il ragionamento, la conoscenza, il sapere.
Perché qualsiasi donna possiede il corpo ma allenare la mente è altrove.
Totalmente altro e dimostrarlo non è arte, è virtù.
È ciò per cui si sono battute tante tante e tante persone fino a farsi uccidere. L’indipendenza e l’emancipazione non sono soltanto a livello economico ma a livello mentale.
Rappresentano uno sdoganarsi dall’incultura, dalle fasce dell’ignoranza del vedere e dal pensare, mettendo in evidenza ciò che c’è dentro il cranio e certamente non si ottiene mostrando una parte fisica di sé perché così la donna si sminuisce e si butta giù tornando indietro, non facendo evoluzione storica ma involuzione dimostrando che invece è solo corporeità come si affermava nel passato e non c’è null’altro in lei esattamente quello che intanto hanno cercato invece di lottare per dimostrare proprio il contrario.
Il corpo diviene un oggetto da esporre e le caratteristiche di personalità tendono, al contrario, a non essere valorizzate o poste in secondo piano. Conducendo, dopo diverse indagini si è riscontrato che la maggior parte di tante giovani donne e anche studentesse perdono la maggior parte del loro tempo a guardare delle immagini, delle foto sui social con le quali si mettono a confronto corporeo con altre donne. Ciò poi ha conseguenze identitarie collegate all’ossessione per il proprio aspetto esteriore, a sentimenti di vergogna, ansia o depressione fino ai disordini alimentari, paura delle relazioni con l’altro, non accettazione, turbamenti interiori, disturbi della personalità e molto altro. Inoltre, molte volte, l’uso inappropriato dei social, delle chat private, del like, sono causa di rottura, sfaldamento di diverse coppie.
In realtà gli uomini non hanno bisogno di essere dominati attraverso la fisicità e da queste “arti seduttive” da basso fondo. In realtà, pensandoci, non c’è bisogno di dominare proprio niente, nulla e nessuno: si rifarebbe lo stesso errore fatto dagli uomini di un tempo che sottomettevano al loro volere l’altro genere, motivo per cui si cercò equità. Ed equità significa rispetto per entrambi. Non prevaricazione ancora una volta ma dimostrare il proprio valore etico -morale che oggi sembra essersi spento, smantellando ancora una volta il pregiudizio dell’assenza di sé stessi e dei valori portanti.
Forse occorre davvero una riflessione introspettiva, una lettura del passato sulle pagine maggiormente sfogliate di oggi che possano far comprendere al meglio una maggiore relazione tra quello che è l’essere e l’apparire probabilmente anche su tonalità pirallendiane, su ciò che si vuole davvero essere, come ci si vuole “rappresentare” o “presentare” al mondo, in quale forma.
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