Prezioso regalo quello che il Maestro Giovanni Messina ha donato al Museo della Targa Florio di Collesano ovvero un quadro da lui dipinto raffigurante il pilota Ninni Vaccarella – scomparso lo scorso anno – vincitore di tre edizioni della Targa Florio negli anni 1965 – 1971 – 1975. Accolto dal Conservatore Michele Gargano con entusiasmo ed emozione, il quadro è stato ubicato nella prima aula con al fianco il mezzo busto di Vincenzo Florio ed il quadro che raffigura il fondatore e past-conservatore Giacinto Gargano padre di Michele.
Il pilota palermitano – così come recita la nota biografica del catalogo dal titolo Ĩmāgo. Nel viso la ricerca del sacro, a cura di Maria Patrizia Allotta e Vito Mauro, edito da Edizioni ex Libris – “fin da piccolo ha dimostrato una grande passione per l’automobilismo. Conseguita la laurea in Giurisprudenza, alla morte del padre ha diretto, insieme alla sorella Ada, la scuola paterna legalmente riconosciuta Alfredo Oriani”.
Campione indiscusso grazie ai numerosi piazzamenti e alle emblematiche vittorie – anche a livello mondiale – ha, l’altro, contribuito a dare lustro alla sua amatissima Sicilia. Con mano sicura ed emblematicamente autorevole l’artista Messina lo ritrae in primo piano giovanile con espressione prestigiosa e sguardo pensieroso. Il viso, ben strutturato, esprime forte temperamento e vigorosa indole. Appropriate le tinte usate dal pennello magistrale dell’Artista palermitano che ben simboleggiano tenacia e coraggio ma anche umiltà e modestia.
Dunque, non soltanto un semplice ritratto, ma lo svelamento del sacro in quelle forme che andando oltre l’effige palesano l’essenza e la sostanza di un uomo straordinario che la sua passione ha onorato uno sport insolito e una esistenza irripetibile.
“Un volto sulla terra ha sempre tratti celesti”, sussurra William Shakespeare. Questo Giovanni Messina lo sa bene e lo dimostra con i suoi sofferti dipinti – ben 40 in tutto racchiusi nel sopracitato catalogo ed esposti quest’estate presso la galleria LI ART di Palermo con straordinario successo – capaci di traslare “i nobili valori della creatività in nome di un estro che umilmente segna per mezzo dell’incanto divenendo totalizzante versus dalla simbolica bellezza”.
E nel ritratto di Ninni c’è bellezza e, quindi, incanto.
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