Donne, uomini e intellettuali sono impegnati in una protesta ad oltranza , contro la mortificazione che l’orrendo regime sta provocando nelle nuove generazioni, ormai stanche di subire vessazioni medievali e orribili, contrarie a qualsiasi idea di convivenza civile.
La nostra connazionale finora ha fatto solo una drammatica telefonata di pochi secondi in cui avvertiva i genitori del suo stato. Ma adesso questo silenzio preoccupa, perché le autorità iraniane non si fanno scrupoli e potrebbero mascherare torture e sevizie con motivi sanitari impensabili ed assurdi, come già accaduto. Ci vuole una forte pressione internazionale.
Già Amnesty International sta lavorando ovunque ma non basta, ci vuole, ripeto, una forte pressione internazionale e nazionale perché non è possibile che una cittadina italiana venga rinchiusa in una angusta prigione e nessuno a tutt’oggi sappia realmente cosa sta accadendo. Non è dignitoso, non è giusto, non è umano.
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