Termini Imerese: il consigliere Anna Chiara chiede l’uscita dall’UDC di Giuseppe Cumbo

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Preg.mo Consigliere, fermo restando che nelle Istituzioni Repubblicane non esiste “il vincolo di mandato”, proprio al fine di consentire ai rappresentanti politici, eletti direttamente dai cittadini, di potere operare, sempre, nell’interesse della Comunità che si rappresenta, senza dovere rispondere ai diktat di questa o quella forza politica, una domanda, in merito al suo percorso politico, sorge spontanea.

A seguito delle ultime consultazioni amministrative (ottobre 2020) è stato eletto tra le fila dell’Udc (partito di centro destra) a sostegno della candidata Amoroso. Ergo, i Suoi elettori nell’ esercitare il diritto di voto erano consapevoli di votare per un partito di centro destra e un candidato sindaco (Amoroso). Gli esiti delle consultazioni sono ben noti a tutti, ha vinto la coalizione PD / M5S guidata da Maria Terranova. Sin da subito il Suo atteggiamento in Consiglio è stato caratterizzato da una opposizione morbida, da tutti, interpretata come apprezzabile segno di moderazione (tra l’altro, segno distintivo, dell’Udc) e proposizione.

Tuttavia nel corso dei mesi il Suo schierarsi, apertamente, a sostegno dell’azione di governo a traino M5S / PD è divenuto sempre più palese al punto tale da divenire (legittimamente) importante punto di riferimento della maggioranza. Fermo restando il libero arbitrio e il rispetto delle posizioni di ognuno, mi permetto di tornare alla domanda che in tanti si pongono. Quale la motivazione che la induce a non esplicitare in Consiglio Comunale l’uscita dall’Udc e l’adesione ai gruppi di maggioranza.

Sarebbe un atto di rispetto per i tanti elettori che l’hanno, convintamente sostenuta, credendo, in buona fede di votare per un partito di centro destra e soprattutto un atto politico di grande chiarezza nei confronti del Consiglio Comunale tutto (anche dei consiglieri di maggioranza, Suoi compagni di avventura) che ne sarebbero ben lieti. A distanza di due anni restare “nel limbo” mi creda, non fa bene alla Politica, alla Istituzione che rappresenta e soprattutto non fa bene a Lei.
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