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Il fratello si accasa, lei teme di perderlo e così si intromette nella vita degli sposini. E’ importante che nella coppia ci sia una forte intesa per “resistere” a interferenze del genere.
Valentina e Marco hanno fissato la data di nozze: l’8 aprile 2023. Cerimonia in chiesa e festa con parenti e amici. Non desiderano un evento sfarzoso, ma c’è tanto da organizzare. Tutto bene, se non fosse che Enza, la sorella maggiore di Marco, futura cognata, mette il becco dappertutto: non le piace l’idea di Valentina riutilizzare l’abito di nozze della nonna a cui era molto legata, insiste perché offrano agli invitati una confettata più “trendy” delle bomboniere fatte da un’associazione di disabili, ha criticato la meta del viaggio di nozze – gli Usa – perché troppo “faticosa” e pure la scelta di due soli testimoni, il migliore amico di lui, la migliore amica di lei entrambi single… Valentina porta pazienza, perché Marco è stato cresciuto dalla sorella, dato che la loro madre lavorava. E si rende conto che Enza, probabilmente, è un po’ gelosa… Però sta esagerando. «La gelosia è un’emozione che entro certi limiti è normale, ma che può diventare patologica se si traduce in comportamenti invadenti e possessivi», premette Benedetta Comazzi, psicologa del centro polispecialistico Medikern di Milano. «È la manifestazione del timore di perdere qualcosa che si ritiene fondamentale per il proprio benessere e che possa essere “carpito” da qualcun altro. Molto spesso la gelosia si manifesta anche in assenza di motivi validi: perciò se si cerca di combatterla secondo logiche razionali, non si ottiene alcun risultato».
La frustrazione di non sentirsi più speciali, insostituibili e indispensabili nasce da una ferita narcisistica: «È importante quindi che il fratello mantenga momenti dedicati interamente alla propria sorella, così da garantirle la sensazione di unicità e di sicurezza, soprattutto nelle prime fasi di una relazione sentimentale o in momenti delicati, com l’avvicinarsi del suo matrimonio. Il rischio che la cognata percepisca la fidanzata come una nemica è effettivamente alto», continua la psicologa. «Poi è bene tenere presente che questo tipo di gelosia è comunque una forma di dolore che viene coperto da rabbia, aggressività, distruttività: per cui la quasi-cognata mette i bastoni fra le ruote e fa polemiche perché non è capace di riconoscere e di legittimare la sua frustrazione. Potrebbe essere importante che il fratello la aiuti a prendere atto di questa sofferenza».
Altri comportamenti utili per non peggiorare la situazione: «Non provocare, cercando di scendere un po’ a compromessi», suggerisce Benedetta Comazzi. «Evitare atteggiamenti e parole che accendano la gelosia, rassicurare la persona in merito alle sue paure, utilizzare sempre una comunicazione assertiva che permetta di riconoscere e valorizzare i sentimenti dell’altro così come i nostri. Ma anche affrontare in modo diretto il problema, se la situazione diventa insostenibile, nel momento giusto ed evitando di far sentire l’altra persona attaccata o con le spalle al muro». Fondamentale, per la futura sposa, «Confrontarsi e chiedere aiuto al fidanzato-fratello che è il trait d’union tra le due figure femminili. Ci deve essere una buona coesione e intesa nella coppia, per rimanere fermi sulle proprie posizioni e scelte. E quindi ringraziare la quasi-cognata per i suggerimenti, dirsi disponibili a pensarci. Ma poi, fare di testa propria».
È d’accordo con la psicologa padre Giovanni Calcara, domenicano del convento di Soriano Calabro (Vibo Valentia): «Nella Genesi leggiamo che l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà alla donna per diventare con lei una carne sola. Bisogna aggiungere che l’uomo e la donna debbono lasciare anche i fratelli, le sorelle, gli zii… e i parenti vari per realizzare la pienezza di comunione che il matrimonio rappresenta, sia a livello sacramentale che umano. Che le famiglie si interessino all’organizzazione del matrimonio è normale: nelle relazioni si soffre quando gli altri sono indifferenti al nostro destino e ai nostri progetti. Ma l’interesse va moderato, non può diventare morbosità. Però il problema della cognata invadente è in realtà un problema della coppia: se è giusto ascoltare consigli e suggerimenti, la coppia deve avere una intesa sulle cose fondamentali in cui non deve permettere a nessuno di interferire, costi quel che costi. Perché magari oggi si tratta di scegliere i fiori o il servizio fotografico, domani di decisioni fondamentali inerenti il futuro della famiglia: senza colpevolizzare nessuno, non sono però poche le separazioni che dipendono da ingerenze dei parenti. Ma se la coppia ha fatto un cammino di crescita e condivide in pieno la progettualità è difficile che si faccia influenzare dagli altri. Come dice l’evangelista Luca, è quella casa costruita sulla roccia che non cade nemmeno se soffiano i venti, straripano i fiumi o cade la pioggia, perché ha le fondamenta stabili».
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