Ecco in particolare cosa riporta un vecchio documento del 1926 nel quale così è scritto:
“…..Considerato che in questo comune scaturiscono due polle d’acqua termo minerale, riconosciute sin dall’antichità d’incontestato effetto salutare, in molte malattie. Considerato che per fine di queste acque funzionano due stabilimenti con annessi alberghi, entrambi di proprietà comunale, che richiamano ogni anno nella stagione propizia (maggio-settembre) una infinità di bagnanti a scopo di cura, trasformando questa città in una stazione termale importantissima. – Considerato che anche negli altri mesi il forestiero è attratto in questa plaga (città), dalla salubrità e dalla mitezza del clima, dalla bellezza del panorama costituito da una cortina di verde e di azzurro che si estende a perdita d’occhio, nonché dalla posizione a proscenio della città che digrada e si adagia in riva al mare, maestosamente incantevole…..Considerato che la continua affluenza di forestieri a scopo curativo, climatico e di turismo è di essenziale importanza per l’economia locale; ed affinchè questa importanza raggiunga la sua maggiore efficienza e possa questo Comune essere valorizzato ancor meglio come luogo di cura, soggiorno e turismo…..”
Mi pare tutto chiaro. A Termini Imerese, almeno tra gli anni venti e trenta del novecento, si era dato avvio ad un percorso virtuoso che avrebbe portato la città a diventare una meta turistica di primaria importanza. Di ciò erano convinti i tre Podestà che si avvicendarono ad amministrarla dal 1926 al 1934; e che furono il Generale Mario Schiffi, il Col. Cav. Roberto Verrone, e l’Avv. Natale Fucà.
I visitatori quindi, per come è scritto, non venivano a Termini solo per le cure termali; ma, apprezzandone il clima, la storia, e la bellezza del paesaggio, giungevano numerosi, e da turisti, anche in altri mesi dell’anno. E lo scopo del documento che vi ho appena proposto, era finalizzato proprio a far si che il Governo Nazionale, dichiarasse Termini Imerese “Stazione Climatica, Balneare e Turistica”; per potere così usufruire dei benefici previsti. La cartolina che vedete in foto, condivisa da Fabio Chiaramonte, riporta addirittura in francese la scritta “Grand Hotel des Thermes”; e questo ci lascia immaginare come la nostra città puntasse anche ad un turismo internazionale. Cefalù, turisticamente parlando, non era ancora nata, anzi non era nemmeno nei sogni; e se si fosse continuato su quella strada oggi Termini avrebbe tutta un’altra storia da raccontare. Mi chiedo adesso: “Perchè poi è cambiato tutto”?
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