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Da venerdì prossimo, quindi, stop ai fucili: le Tortore potranno proseguire la migrazione verso l’Africa senza essere bersaglio delle doppiette; chi dovesse sparare ed abbattere tali uccelli, rischierebbe la sanzione penale dell’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino a 2.582 euro.
Come noto, anche quest’anno la Regione aveva approvato norme forzate e illegittime, anticipando la data di apertura della caccia ed autorizzando forme di prelievo venatorio in contrasto con le norme di tutela della fauna e, soprattutto, in palese e grave contrasto con il parere scientifico dell’Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA).
Per Enpa, Lac, Legambiente Sicilia, Lndc Animal Protection, Lipu e Wwf Italia, grazie ai ricorsi ed alle battaglie giudiziarie – condotte dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice – anche quest’anno sono stati impediti gravi danni alla fauna selvatica causati dal pessimo Calendario venatorio regionale, soprattutto per le specie migratorie per le quali la Sicilia rappresenta un’importante area di svernamento o di passo tra l’Europa e l’Africa.
Dopo la siccità, il caldo e gli incendi, la caccia finisce per danneggiare gravemente gli animali già in difficoltà nel reperire il cibo, in particolare dove gli incendi hanno parzialmente o interamente distrutto boschi e macchia mediterranea e che,ancora in queste settimane, stanno continuando a devastare ettari di territorio in tutta la Sicilia.
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