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Si tratta del primo caso in Sicilia, lo rende noto nel bollettino l’Istituto Superiore di Sanità (Iss): «Contagiato un uomo di 73 anni a Marsala che è ricoverato in gravi condizioni attualmente nel reparto rianimazione dell’ospedale di Trapani».
L’Iss aggiunge: «Il paziente è stato ricoverato a metà agosto nell’ospedale Sant’Antonio Abate – dice il medico Antonio Cacciapuoti a Repubblica Palermo – con una grave forma di tetraparesi e insufficienza respiratoria che ha richiesto la tracheostomia. Le analisi del sangue fatte nel laboratorio regionale Cqrc di Palermo hanno confermato la diagnosi così come le analisi fatte al Policlinico».
La febbre del nilo è causata da un virus della famiglia dei Flaviviridae che è stato isolato per la prima volta in Uganda, nel distretto West Nile e si è rapidamente diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
A diffonderlo e trasportarlo sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo.
Sempre l’Iss dichiara: «La febbre del Nilo ancora non si trasmette da persona a persona ed ha un periodo di incubazione in genere fra 2 e 14 giorni dalla puntura infetta”. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei».
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell‘1% delle persone infette, in genere in anziani e nelle persone debilitate, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.
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