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così si salvano vite umane in farmacia nei Paesi Ue che fanno prevenzione a 360°.
Italia e Sicilia sono a buon punto, ma devono potenziare
la medicina territoriale portando in farmacia molti più servizi.
Domani a Isola delle Femmine esperienze, risultati e testimonianze dei farmacisti europei
La farmacia salva la vita, e se è digitalizzata è ancora più efficace.
Si può prevenire la morte improvvisa da infarto o ictus eseguendo un semplice screening di telemedicina in farmacia, capace di evidenziare la presenza di anomalie che vengono subito segnalate al medico o all’ospedale.
In Italia in un anno nelle farmacie collegate alla rete di telemedicina (circa 7mila sul totale di 19mila) vengono eseguite circa 200mila prestazioni di telemedicina con decine di migliaia di diagnosi salvavita.
Nel solo 2020, anno del “lockdown”, quando era quasi impossibile l’accesso alle strutture sanitarie, 6.104 elettrocardiogrammi in farmacia hanno permesso di scoprire 400 anomalie cardiache. Parecchi casi “silenti”, inoltre, sono stati scoperti durante il progetto sperimentale nelle farmacie rurali del territorio montano delle Madonie, in Sicilia, a conferma dell’importanza di avere un presidio di diagnosi a distanza per le popolazioni delle aree interne che sono distanti dalle strutture sanitarie pubbliche.
In Italia e Sicilia si è a buon punto, ma molto può ancora essere fatto: la rete non raggiunge l’intero territorio, con forti differenze da regione a regione; così come l’esperienza dei vaccini e dei tamponi in farmacia, servizio rivelatosi fondamentale per arginare la diffusione del Covid-19, va esteso ad altri servizi che la farmacia può svolgere in ambito territoriale.
In molti Paesi europei, infatti, da anni sono molteplici i servizi strutturati di medicina territoriale in farmacia che integrano l’azione del servizio sanitario pubblico nella prevenzione di varie patologie, come le vaccinazioni contro influenza, pneumococco e papilloma virus che aiutano a ridurre le infezioni.
Si diffonde il test sullo streptococco per ridurre l’uso di antibiotici non necessari e il loro consumo inappropriato (la pandemia ha accentuato l’antibiotico-resistenza e solo negli Usa nel 2020 i casi di infezioni da batteri resistenti sono cresciuti del 15% con 29.400 decessi).
E ancora, i test rapidi per ridurre i tempi dovuti alle analisi in laboratorio, come quello sullo streptococco di gruppo A per gestire le faringiti, sperimentati con successo in 97 farmacie francesi. Infine, le piattaforme di digital health sulle quali medico e farmacista interagiscono, ad esempio, per ridurre il dolore in pazienti oncologici.
Su iniziativa dei giovani farmacisti palermitani dell’Agifar, domani, 17 settembre, alle ore 9, presso il Saracen Hotel di Isola delle Femmine (Palermo) i farmacisti europei porteranno esperienze progettuali, risultati e testimonianze e si confronteranno con i colleghi italiani e siciliani sul necessario potenziamento della medicina territoriale valorizzando il ruolo fondamentale della farmacia quale presidio sanitario capillarmente presente al fianco del cittadino ovunque si trovi.
Dopo il saluto del sindaco metropolitano di Palermo, Roberto Lagalla, e l’introduzione di Paolo Levantino, presidente dell’Agifar Palermo, moderati da Maria Soave del Tg1 interverranno: Roberto Tobia, presidente dei farmacisti europei del Pgeu e segretario nazionale di Federfarma; Rute Horta, direttore esecutivo del Centro per l’informazione sui farmaci e gli interventi sanitari; Fulvio Glisenti, presidente dell’Health telematic network; Jorge Batista, Professional affair advisor del Pgeu; Alain Delguette, componente del National council of the French chamber of pharmacists; Luigi D’Ambrosio Lettieri, vicepresidente nazionale della Federazione degli ordini dei farmacisti; Eugenio Leopardi, presidente dell’Utifar.
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