«Quanto al possibile pensionamento anticipato riconosciuto dalla legge sui lavori usuranti – spiegano Ficco e Comella – finalmente il Governo sembra voler accogliere le nostre richieste e adoperarsi verso l’INPS, per superare gli assurdi impedimenti burocratici che fino ad ora hanno impedito ai lavoratori di esercitare i loro diritti. L’obiettivo è quello di convincere l’INPS ad accettare una prova del lavoro svolto in linea di montaggio differente dalla documentazione aziendale, impossibile da reperire per gli anni più addietro. Fortunatamente alcuni mezzi di prova, risultanti da documentazione peraltro già in possesso degli enti pubblici, sono stati individuati e confidiamo che l’INPS vorrà accettarli. Il MiSeha preso tempo fino al 31 ottobre»
«Quanto al regolamento – proseguono Ficco e Comella – sui … milioni di euro stanziati dalla Regione Sicilia, abbiamo chiesto di verificare la possibilità di erogare una somma in favore lavoratori in occasione della naspi, oppure in alternativa una indennità aggiuntiva alla naspi stessa. La cosa fondamentale è che i benefici accordati dalla Regione Sicilia siano erogati in modo tale da essere compatibili con la naspi, così da potersi aggiungere ad essa».
«Abbiamo inoltre chiesto al Governo – concludono Ficco e Comella – di fare la sua parte per rendere operativo l’accordo di programma e ai commissari di provare a concretizzare i contatti in corso con i potenziali acquirenti, il cui interessamento risulta ancora da verificare. In ogni caso, la situazione di enorme difficoltà di Termini Imerese impone di rendere operativi quanto meno gli strumenti pubblici già predisposti in teoria, ma in pratica non ancora operativi. Sbloccare la questione dei lavori usuranti e emanare un regolamento per la erogazione del fondo regionale consentirebbe difatti di accompagnare in pensione molti lavoratori e di alleviare il disagio degli altri in caso. Attivare l’accordo di programma, invece, riaccenderebbe la speranza di trovare davvero un investitore per il sito Blutec. Troppe vane promesse sono state fatte ai lavoratori ed oggi vogliamo concretezza non favole. E sia chiaro che la Uilm pretende tutela sia per chi potrà raggiungere la pensione sia per chi invece non avrà questa possibilità ed ha assoluto bisogno di tornare al lavoro. La cassa integrazione attuale può durare fino a novembre 2023 e vogliamo sapere dal Ministero del Lavoro sin da ora se e come sarà possibile prorogarla oltre quella data»
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