Nella giornata di ieri il G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica che dirige le indagini preliminari, ha disposto l’applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti del soggetto indagato per il reato di violenza sessuale, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza, emersi grazie all’attività investigativa immediatamente avviata dai poliziotti della squadra investigativa del Commissariato di P.S. “San Lorenzo”.
La vittima una giovane donna, che dopo aver accettato un passaggio a casa sarebbe stata violentata dall’odierno arrestato in un luogo appartato all’ interno dell’ auto e, dopo una notte insonne, trovava la forza di denunciare l’ accaduto presso gli uffici di Polizia.
Sulla scorta delle informazioni acquisite in sede di denuncia, gli investigatori del Commissariato di P.S. “San Lorenzo” hanno avviato serrate attività di indagine, grazie alle quali, nel giro di poco tempo, si è riusciti a dare un volto alla persona denunciata dalla giovane donna.
I poliziotti hanno, dapprima, ripercorso i luoghi segnalati dalla vittima nelle ore precedenti la presunta aggressione e hanno subito notato la presenza, in tutta la zona, di sistemi di video sorveglianza.
Le immagini estrapolate hanno consentito, quindi, di individuare il volto dell’uomo, la vettura con cui si sarebbe allontanato con la vittima, riconoscibile anche per una vistosa ammaccatura posta a sinistra della targa.
Proprio attraverso alcuni frame della vettura sopra descritta, i poliziotti del commissariato di P.S. “San Lorenzo”, sono riusciti ad estrapolare la targa e, da accertamenti più approfonditi ed incrociati, il presunto autore della violenza sessuale.
L’attività investigativa ha consentito, a poche ore dalla ricezione della denuncia di violenza, di stringere il cerchio e giungere, infine, all’identità del presunto autore della violenza sessuale, un 41enne palermitano nei confronti del quale, l’Autorità giudiziaria, ritenendo sussistenti le esigenze cautelari e in considerazione anche della gravità del reato, ha disposto l’applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere.
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