Rimani sempre aggiornato
Quello in foto che ben la ritrae è un vecchio santino; e probabilmente fu stampato dalla antica Tipografia Corso. I fratelli Corso infatti, per come viene ricordato, erano anche loro tra i promotori della festa.
Non so dirvi da chi venne costruita; potrebbe esser stata opera anche di un artigiano locale, della cui arte avremmo così potuto avere ancora oggi testimonianza. Ma la cappella non c’è più; pur se i jardinara fecero sentire la loro voce per poterla riportare al suo posto ed alla sua funzione, quando sul finire degli anni cinquanta, mentre era Arciprete Mons. Michele Sarullo, la cappella si trovava “posteggiata” vicino alla sacrestia della nostra Chiesa Madre.
Allora, come qualcuno ricorda, fu caricata su un rimorchio trainato da un trattore degli stessi contadini, e trasferita nuovamente nella sua giusta sede; dove rimase per tanti anni assolvendo alla funzione per la quale era stata fatta costruire. Magari non sarà stata opera di particolare pregio artistico; ma anche questa raccontava un pezzo di storia popolare della città e della sua semplice e genuina religiosità.
E’ infatti facile ipotizzare che essa venne fatta costruire con fondi raccolti tra privati, e soprattutto dai jardinara del San Leonardo che, con tanti sacrifici, volevano dimostrare il loro affetto nei confronti della Santa nostra compatrona e loro protettrice insieme a San Paolino. Sarebbe quindi bello sapere dove è andata a finire e, se ancora esistente, cosa di cui dubito, rivederla magari al posto da dove fu tolta!
CONTINUA A LEGGERE SU HIMERALIVE.IT
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Himeralive.it
+ There are no comments
Add yours