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Successo a Campofelice per il concerto di Sangiovanni: intervista al sindaco Taravella

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Il 28 agosto 2022 all’Arena del Mare, sul lungomare di Campofelice di Roccella il concerto di Sangiovanni ha attirato un pubblico giovane e meno giovane con famiglie al seguito, nonostante la pioggia.

Intorno alle 19, all’apertura del botteghino, la folla si è riversata sotto il palco cantando le canzoni del loro idolo, mentre Sangiovanni si è intrattenuto nel backstage per le foto di rito dove era presente anche il sindaco e la giunta comunale. Salito sul palco è stato acclamato dalla folla.

Durante la pioggia si è scusato con il pubblico, costretto a bagnarsi mentre lui si trova al riparo sotto al gazebo. Sangiovanni ha interagito con il suo pubblico, tra una canzone e l’altra, toccando argomenti importanti come quello dell’ansia di cui anche lui soffre, dando così un messaggio ai suoi fans di speranza e di coraggio nell’affrontare situazioni difficili. Prima di esibirsi con una canzone dedicata al problema dell’ansia si è complimentato con una fan che lo ringraziava per il suo impegno nel parlare di questi problemi e che grazie a lui è riuscita ad andare in terapia.

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Alla fine del concerto, Sangiovanni nel backstage si concede per  un saluto veloce accompagnato dalla sicurezza. Di seguito si riporta l’intervista al sindaco di Campofelice di Roccella, Michela Taravella nel backstage del concerto.
Il sindaco di Campofelice di Roccella, Michela Taravella

Sindaco ha avuto modo di conoscere di persona Sangiovanni? Cosa ci può dire di lui?

«L’ho conosciuto questa sera e devo dire che è stato subito molto cordiale e disponibile con tutti, una bella figura, davvero un ragazzo semplice ma nello stesso tempo gioioso e sono convinta che questa sera ci sarà sicuramente un bello spettacolo, è stato proprio questo il nostro intento, quello di ricominciare, dopo un periodo buio, dopo un periodo difficile, con un messaggio di leggerezza e nello stesso tempo anche di vivacità, gioiosità, considerato che abbiamo appunto bisogno di ritrovare la speranza dopo il periodo faticoso e difficile appena trascorso».

 

Come ha risposto il pubblico giovane e meno giovane nella scelta di portare Sangiovanni a Campofelice?

«Devo dire che c’è stato subito molto entusiasmo, la prova è il fatto che questa sera questo luogo è completamente pieno di ragazzi giovani, giovanissimi e tantissime le famiglie presenti con i bambini al seguito, era proprio questo che noi volevamo, portare appunto una ventata di freschezza e di allegria, come soltanto i giovani sanno fare e Sangiovanni credo che abbia tutte le caratteristiche e le prerogative per garantire una serata bellissima proprio all’insegna della spensieratezza e della leggerezza, nel senso più bello e positivo del termine, proprio perché abbiamo bisogno di  lanciare messaggi propositivi e di speranza».

 

Dopo la sua elezione qual è stata l’opera realizzata che le ha dato maggior soddisfazione?

«Abbiamo portato avanti tantissime iniziative e tantissimi progetti , alcuni di questi sono ancora in itinere, altri sono stati realizzati, come appunto alcuni interventi fatti su edifici pubblici; sulla scuola, sul municipio, l’avvio del depuratore, ma sicuramente l’opera che mi ha commossa di più e mi ha presa, anche perché credo che sia l’opera più importante per una località turistica come Campofelice, è il progetto di finanziamento del lungomare. Lo potete vedere in questo momento, siamo proprio qui sul lungomare di Campofelice, non è proprio nelle condizioni che meriterebbe una località turistica di prestigio come questa, quindi il nostro auspicio è l’avvio dei  lavori quanto prima possibile per arrivare ad avere un immagine e una realizzazione che sia conforme con le migliori località turistiche siciliane».

 

Quel è il progetto più importante che vuole realizzare nei prossimi anni?

«È sicuramente questo, poi ci sono altri progetti che già sono quasi in corso di definizione, ne cito uno per tanti ovviamente perché abbiamo in cantiere veramente tantissime cose, è l’ammodernamento di un intero quartiere, il quartiere di contrada Capo, il rifacimento della piazza Garibaldi, ma proprio di prossima apertura, perche è in corso di definizione, c’è la realizzazione del museo multimediale presso il Castello di Roccella e la realizzazione del parco urbano presso il belvedere dei tramonti; un progetto di consolidamento appunto del belvedere che si trasformerà in un luogo in cui poter trascorrere dei momenti lieti in mezzo alla natura, con sentieri e luoghi dedicati ad ammirare lo straordinario panorama che quel costone di Campofelice ci offre».

 

Qual è stato il problema più difficile che ha dovuto affrontare nella realizzazione degli eventi che hanno caratterizzato questa estate a Campofelice?

«Ci sono state tantissime difficoltà, molte delle quali derivano proprio dal fatto che usciamo fuori da due anni difficili, come quelli appunto della pandemia, quindi siamo ancora in una fase di gravi ristrettezze economiche che non riguardano soltanto gli enti in sé ma un po’ tutta la società in generale, per cui era importante dare dei messaggi di ripresa senza strafare; la scelta di fare un concerto di questa portata era anche la voglia di voltare pagina, di guardare a un futuro che possa essere più prospero e allo stesso tempo coniugandolo con dei piccoli eventi che potessero garantire anche sicurezza e armonia nel contesto comunitario».

 

Lei si spende molto per le politiche giovanili di questo paese? Se si, come? Oltre all’evento di questa sera

«Noi ci siamo attivati da sempre con i giovani puntando molto sulla formazione, sull’ istruzione, abbiamo portato avanti tantissimi progetti educativi che hanno ovviamente anche dei risvolti di carattere sociale, mi riferisco proprio ai progetti contro il bullismo, contro le violenze, mi riferisco anche alle attività sportive, abbiamo per esempio lavorato tantissimo per realizzare un progetto esecutivo sul nuovo campo sportivo e attendiamo da un momento all’altro il finanziamento, avendo già tutti gli atti d’ impegno relativi; sarà un’opera fondamentale per i giovani di Campofelice che hanno bisogno di luoghi dove potersi esprime. Un altro progetto importante è quello della nuova scuola, anche questo in attesa di finanziamento ed è una cosa fondamentale per il nostro territorio, non solo perché siamo l’unico comune nel contesto madonita che continua a crescere in termini di popolazione, ma anche perché volevamo dare un edificio moderno, innovativo degno delle più importanti tecnonologie attualmente vigenti e che nello stesso tempo potesse accogliere i nostri giovani al megli; all’interno di questo edificio ci saranno oltre ai luoghi dedicati alle attività sportive anche un auditorium».

 

C’è qualcosa che i cittadini possono fare per collaborare al miglioramento della vita nel comune?

«I cittadini possono fare tanto è l’azione dei cittadini che sicuramente agevola l’azione amministrativa, perche quando c’è collaborazione e c’è sinergia è chiaro che tutto diventa più semplice ma anche più bello, sicuramente si potrebbe fare qualcosa in più per quanto riguarda la tutela e il rispetto dell’ambiente, perché nonostante gli sforzi immani e la possibilità di garantire un servizio quotidiano nel ritiro dei rifiuti, spesso la mancanza di collaborazione, non dico dei cittadini del luogo che frequentano abitualmente il luogo, ma probabilmente anche dei visitatori sporadici non và in questa direzione e quindi rende tutto più complicato a causa degli abbandoni o del fatto che ci si ostina in certi casi a non fare la raccolta differenziata e quindi a rendere più difficile non solo l’espletamento del servizio in se ma anche il raggiungimento degli obiettivi che tutti noi ci prefiggiamo».

 

Pensa di ricandidarsi alle prossime elezione?

«Questo è assolutamente il mio obiettivo, anche perché è notorio che l’attività portata avanti da un amministrazione richiede almeno un decennio per potere essere realizzata, ad oggi noi abbiamo ottenuto oltre undici milioni di euro di finanziamenti di opere pubbliche che sono tutte in corso di realizzazione, quindi verranno definite sicuramente nel prossimo quinquennio, credo che sia doveroso oltre che eticamente corretto dare la possibilità a chi ha seminato di potere raccogliere i frutti».


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Giovanni Raneri

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