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E’ quanto precisa la sindaca Michela Taravella, che questo pomeriggio incontrerà la cittadinanza in un’assemblea pubblica nel corso della quale renderà nota la dinamica che ha generato l’increscioso accadimento.
Un errore nel data base della società che gestisce il servizio
Prosegue la sindaca: “L’aumento segnalato da alcuni utenti, infatti, ci ha allertato e fatto individuare tempestivamente un errore materiale nel data base che ha generato l’errata bollettazione da parte della Maggioli S.p.A., società che gestisce il servizio per conto del Comune. Definito l’aggiornamento, e comunque entro la fine di ottobre, si procederà alla correzione degli importi, per singolo utente, con annotazione nella terza rata in scadenza il 30 novembre”.
L’aumento segnalato dai cittadini e la verifica, problema in fase di risoluzione
“Siamo molto attenti alle esigenze della popolazione e comprendiamo il disagio economico di molte famiglie amplificato dal Covid. E’ per questo che già dal 2019 il nostro Comune – precisa la sindaca – ha ridotto la bolletta per la raccolta dei rifiuti grazie alle economie generate da un comportamento virtuoso nella raccolta differenziata che ha fatto guadagnare 60 mila euro alleggerendo l’onere a carico dei singoli utenti. Nel 2020 e 2021 le tariffe sono rimaste invariate. E’ per questo che il significativo aumento, segnalato dai cittadini, ci ha allertato facendo partire un’immediata verifica dalla quale è emerso che, a causa del mancato aggiornamento del data base, la contabilizzazione è stata errata. Un problema che stiamo già risolvendo”.
Dati non aggiornati ai nuovi parametri Arera
In particolare, all’origine del problema vi è l’inserimento, nell’applicativo in uso alla Società che gestisce il servizio di bollettazione, del Comune di Campofelice, di dati non aggiornati (non conformi e non adeguati nella parte descrittiva) degli immobili, secondo i nuovi parametri imposti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ARERA.
Una difformità di calcolo, insomma, nella parte variabile del tributo relativamente alle utenze domestiche dei cittadini residenti e non residenti, che ha generato l’erronea determinazione degli importi calcolati dall’applicativo gestionale.
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