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Anche a Termini Imerese c’era un vecchio monastero dedicato a Chiara d’Assisi; e scrivo c’era, perché purtroppo anche questo luogo, simbolo della nostra città, è ormai chiuso da tempo.
L’antico monastero termitano venne fondato nel 1498 e, per come scrive lo storico francescano Luca Wadding o Waddingo, andò ad occupare lo stesso spazio dove in precedenza esisteva una sinagoga; giusto in quel quartiere della nostra città che per tanto tempo era stato abitato proprio dagli ebrei. A motivo della presenza di quel monastero, la strada che venne a formarsi con il passare degli anni, venne chiamata via Badia; e solo successivamente il nome venne sostituito con quello di via Garibaldi, come è attualmente.
La storia di questo convento ci racconta non solo di fede; ma anche di leggende, intrighi e misteri che ben si presterebbero per farne un romanzo. Tra queste la singolare vicenda di una giovinetta, di cui parla in un suo interessante scritto anche il prof. Salvatore Arrigo, e che in qualche maniera ci riporta ai Promessi Sposi del Manzoni ed a Gertrude; ovvero la Monaca di Monza.
Si narra in particolare di Giovanna Barca, una nobile fanciulla vissuta nel seicento che, secondo quanto riportato dagli storici, arrivò a Termini Imerese proprio a bordo di una barca per essere accompagnata e rinchiusa nel monastero delle clarisse.
Ma questo la ragazza non lo sapeva; e solo quando giunse a destinazione si accorse di essere stata inganna, e costretta a prendere i voti contro la sua volontà. Ciononostante indossò ugualmente il velo ed accettò, forse più con rassegnazione che con gioia, di seguire la regola di Santa Chiara. Ad ogni modo, così come scrive ancora Salvatore Arrigo, “…..la sua vita fu esemplare e all’età di 40 anni, colpita da apoplessia, morì”.
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