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Parliamo della struttura decadente dell’ex stabilimento Olis di Termini Imerese che si trova proprio a ridosso dell’unica spiaggia facilmente accessibile dai cittadini. Numerose le segnalazioni dei lettori per segnalare lo stato in cui si trova oggi: le condizioni sono disastrose, alcuni tratti sono cadenti e pericolanti.
Si tratta di una struttura privata visibilmente corrosa e consumata dal tempo, dal mare e dal vento dopo quasi mezzo secolo di totale abbandono. Naturalmente la spiaggia antistante l’edificio non è accessibile per motivi di sicurezza e per il serio rischio di crollo, ma oltrepassare una transenna è una cosa facilissima.
Tutta la zona ormai transennata ed inaccessibile, tra l’altro lo ricordiamo, a chi non lo sapesse, proprio in quell’area c’è la lapide dedicata al giornalista termitano Cosimo Cristina che venne trovato morto il 5 maggio 1960 sui binari delle ferrovie all’interno della galleria, a pochi passi dello stabilimento Olis.
Un progetto era stato attivato che prevedeva degli interventi di recupero e stabilizzazione del tratto di spiaggia che inizia dall’ex stabilimento Olis fino ad arrivare in direzione Trabia verso la contrada Fossola, all’altezza del Museo dell’automobile e della Targa Florio. Finalmente, dopo tanti anni, in data 17 dicembre 2018 era stato sbloccato dall’ Assessorato Regionale al Territorio che con D.D.G. n° 1038, avrebbe stanziato una considerevole somma di Euro 4.957.986,2 a favore dell’Amministrazione Comunale di Termini Imerese.
Si parlava di un inizio lavori nel 2019 con la costruzione di “dighe soffolte”, opere necessarie di protezione per arginare i fenomeni erosivi presenti in questo tratto di litorale che compromettono in certi tratti anche alcuni binari della ferrovia.
Queste opere, oltre a fermare il fenomeno erosivo e difendere il litorale, andrebbero a realizzare quella importante strada di collegamento tra il Porto di Termini Imerese, ad iniziare dalla zona ex stabilimento Olis per procedere verso la S.S.113 direzione Trabia per poi finire nei pressi della contrada Fossola nei pressi del Museo dell’automobile e della Targa Florio. Inoltre la realizzazione di queste barriere soffolte consentirebbero il ripascimento della spiaggia.
Ad oggi i lavori non sono mai iniziati e con l’arrivo della bella stagione, ci si ritrova con uno stabilimento pericoloso che sovrasta un tratto di spiaggia, che anche se proibito, sempre affollato e con dei bagnanti che sconsideratamente si avvicinano alla struttura.
Dalle foto è facile notare come dei ragazzi trovino refrigerio sotto le colonne portanti dell’edifico principale, qualcosa di totalmente sconsiderato.
Basterebbe un attimo, un cedimento, un piccolo assestamento del terreno per causare una vera e propria strage. Si, una strage parola pesante, forte, ma nulla si fa per evitare che i mezzi di informazione possano usare questa parola per raccontare dei fatti. Purtroppo molto spesso si parla (di ciò che si poteva fare per evitare che accadesse qualcosa) usando il passato, piuttosto di parlare nel presente con fermezza e determinazione e dire (facciamo ciò per evitare che qualcosa possa accadere), non necessariamente qualcuno si deve fare seriamente male per prendere le giuste precauzioni.
Non è passato un giorno da quando questo stabilimento è stato chiuso, ed una città che vuole mostrarsi in tutta la sua bellezza non può continuare a ospitare questo mostro industriale decadente che si affaccia sul mare, tra l’altro mettendo a rischio i bagnanti (incoscienti) che lo usano impropriamente come riparo.
Parlare di bellezza, turismo, manifestazioni è molto bello, ma le parole devono essere accompagnate dai fatti e i fatti devono essere concreti.
Restituire un tratto di spiaggia importante ai cittadini sarebbe veramente un grande regalo, ancor di più lo sarebbe cancellare questo scempio di edilizia industriale decadente dal porto di Termini Imerese.
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