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Nei confronti del 45enne, accusato di lesioni personali, è stato eseguito un provvedimento di Custodia Cautelare domiciliare, nei confronti dei figli che dovranno rispondere oltre che di lesioni anche di atti persecutori, è stata eseguita una Custodia Cautelare in Carcere.
La violenta aggressione si sarebbe concretizzata qualche giorno orsono nel quartiere di Boccadifalco. I poliziotti del Commissariato di P.S. “Porta Nuova” avrebbero ricostruito sia la dinamica che il preciso antefatto che tanta violenza avrebbe motivato: uno sguardo rivolto ad una ragazza, da parte di un residente del quartiere, considerato inappropriato da chi si trovava in compagnia di quella ragazza.
Tale futile motivazione avrebbe segnato l’inizio di un vero e proprio calvario per il giovane che sarebbe stato pesantemente e più volte minacciato da quel ragazzo e dal fratello. Le minacce, da velate si sarebbero fatte via via concrete fino a configurare gli atti persecutori ed addirittura a giungere ad un tentativo di speronamento con auto, da parte dei presunti stalker, della bicicletta a bordo della quale la vittima stava facendo un giro.
La situazione sarebbe degenerata quando il padre della vittima avrebbe chiesto ai due presunti autori dei reati di cessare le minacce: tale richiesta avvenuta con toni perentori, sarebbe stata vissuta come inaccettabile dai destinatari della stessa che, in poche ore, avrebbero organizzato una spedizione punitiva, a cui avrebbe partecipato anche il padre.
Con spranghe e martelli da carpentiere, i tre congiunti avrebbero raggiunto il domicilio della vittima e del padre e, non trovandoli, avrebbero chiesto informazioni su dove fossero ad un vicino di casa. Al rifiuto del giovane, scambiandone il silenzio per reticenza, lo avrebbero colpito con inusitata violenza con tanto di spranga; sorte simile sarebbe toccata al padre di quest’ultima vittima, pure lui colpito con calci e pugni.
A seguito dell’intervento della Polizia di Stato sono state avviate puntuali indagini che, corredate da riscontri ed audizioni di testimoni, avrebbero restituito un quadro puntuale della successione delle violenze e delle futili motivazioni alla base delle stesse, riuscendo a ricostruitre l’identità dei tre congiunti nei cui confronti sono stati eseguiti i provvedimenti restrittivi.
Giova precisare che gli odierni destinatari di misura restrittiva, sono, allo stato, indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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