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L’area, individuata dai finanzieri della Tenenza di Noto, guidati dal Cap. Mariagrazia Ponziano, si estende lungo il letto in secca di un torrente di via Cava Campana, dove sono stati rinvenuti oltre 200 tonnellate di rifiuti speciali: numerose le lastre di eternit spezzate in parte nascoste sottoterra e in parte dalla vegetazione, serbatoi, rifiuti di provenienza urbana, plastica, materiale ingombrante, legno e vetro.
Il materiale abbandonato e sequestrato dalle Fiamme Gialle rappresenta un grave pericolo per l’ambiente, visto il conseguente inquinamento dell’aria e del sottosuolo.
Per di più, i rifiuti risultano in buona parte bruciati, motivo per il quale, la loro presenza in stato di abbandono è da considerarsi ancora più nociva per la salute, come accertato dai funzionari dell’ARPA Sicilia (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) intervenuti sul posto per valutare l’entità dell’illecito ambientale.
In particolar modo, l’amianto, smaltito abusivamente in spregio alle vigenti disposizioni normative, è stato ritrovato in molti punti esfoliato, volatile e bruciato, non cautelato in alcun modo ed esposto agli agenti atmosferici, con conseguente grave rischio di dispersione, sia nel terreno sia nell’atmosfera, di sostanze la cui inalazione può determinare l’insorgere di gravissime patologie.
Il sequestro è avvenuto grazie allo sviluppo delle informazioni acquisite dai finanzieri durante l’ordinario controllo economico del territorio e si incardina nel più generale dispositivo di contrasto ai traffici illeciti messo in atto dalla Guardia di Finanza su tutto il territorio nazionale.
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