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Il fisco ricorda che una serie di aziende e istituti attivi nel campo sanitario ha l’obbligo di inviare al Sistema tessera sanitaria “i dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate nei confronti delle persone fisiche, ai fini della loro messa a disposizione dell’Agenzia delle entrate che li utilizza per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata”.
La dichiarazione dei redditi precompilata potrebbe infatti comportare serie conseguenze per chiunque commetta una svista o un’imprecisione al momento dell’invio dei dati della propria tessera sanitaria. Ogni comunicazione sbagliata sarà sanzionata con una multa di 100 euro.
Tessera sanitaria, chi è a rischio
I liberi professionisti in particolare devono prestare molta attenzione alle comunicazioni ricevute dal Fisco se vogliono evitare la sanzione erogata per ogni documento che riporta dati errati.
Sono a rischio:
- aziende sanitarie locali;
- aziende ospedaliere;
- istituti di ricovero e cura di natura scientifica;
- policlinici universitari;
- farmacie pubbliche;
- farmacie private;
- presidi di specialistica ambulatoriale;
- strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa;
- presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari;
- iscritti all’Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
I soggetti individuati dalla norma hanno l’obbligo di inviare al Sistema tessera sanitaria i dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate nei confronti delle persone fisiche, per metterli a disposizione dell’Agenzia delle entrate che li utilizza per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata.
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