«Con questi della Colombia la possiamo avere pure noi», spiegava un misterioso intermediario al boss di Porta Nuova Giuseppe Incontrera. «Ci serve una ditta dentro al porto — diceva ancora — il container non viene controllato, hai capito? L’amico mio mi dice che è meglio Termini Imerese».
I mafiosi di Porta Nuova discutevano di grandi progetti d’affari. Con la droga dei Colombiani, volevano fare il salto di qualità, impossessandosi di tutte le piazze di Palermo. Poi, il progetto non è andato in porto: Incontrera è stato ucciso, il 30 giugno. E due blitz hanno decapitato il vertice del mandamento. L’ultimo, la notte scorsa.
La notizia, diffusa stamani, su diversi organi di informazione desta non poche preoccupazioni in Città. I clan mafiosi di Palermo, evidentemente, considerano il porto di Termini Imerese “più sicuro” per effettuare i loro traffici illeciti. Il dato raccolto dagli inquirenti impone una ulteriore riflessione sul futuro commerciale del nostro porto.
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