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Il caccamese Giuseppe Campisi nella nazionale di Poste Italiane

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InIl caccamese Giuseppe Campisi, 36 anni, fa il postino a Siena e ha passato nel calcio professionistico, il suo sogno ha continuato ad inseguirlo e adesso è stato convocato nella Nazionale di Poste Italiane.

Adesso Campisi, il cui ruolo è quello di difensore, è entrato a far parte della Nazionale di Poste Italiane, la squadra di calcio che rappresenta l’azienda nelle iniziative e nei tornei a fini benefici. Ad allenarla Angelo Di Livio che su 400 candidati ha selezionato i 30 calciatori che indosseranno la maglia gialloblu. Fra questi altri tre siciliani, oltre a Campisi: Paolo Corradino (portiere), 36 anni di Mistretta, in servizio come portalettere a Villafranca d’Asti; Salvatore Maria Nicolosi (attaccante), 33 anni di Catania, operatore di sportello nella sua città; Luca Tripoldi (difensore), 27 anni di Ribera, anche lui portalettere ma a Lonigo in Veneto.

“A quindici anni – racconta Giuseppe a GDS– ho lasciato la Sicilia per inseguire il sogno di giocare in serie A. Sogno che ho realizzato entrando nella rosa del Siena. Tanti sacrifici ma anche tante soddisfazioni. Alcuni infortuni però hanno frenato la mia carriera. Ma nel mio destino c’erano altri piani, altrettanto belli. A Siena ho conosciuto l’amore e ho deciso di rivedere le mie priorità: non inseguire a tutti i costi la carriera calcistica e cercare un posto di lavoro stabile per costruirmi una famiglia”.

Nel 2012 il giovane difensore decide di candidarsi alle selezioni per portalettere in Toscana. Dopo un primo contratto a tempo determinato arriva l’assunzione definitiva in provincia di Pisa. Ma Giuseppe non molla la passione per il calcio. Per 4 anni si sveglia ogni mattina alle 5, percorre centinaia di chilometri per lavorare e tornare a casa dalla compagna, e la sera continua a giocare. Intanto nel 2019 viene trasferito a Siena.

“Nonostante abbia lasciato la mia Caccamo, ho tanto per cui sentirmi fortunato – ha aggiunto Campisi nell’intervista rilasciata al GDS – mi sono sposato, sono diventato padre, vivo nella città che mi ha accolto appena adolescente. Svolgo un lavoro che amo e in un’azienda che mi permette di far parte di una Nazionale, quella di Poste Italiane. Un progetto serio, con personale tecnico qualificato a partire dal nostro mister, e uno staff che ci segue da veri campioni”.

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Redazione

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