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Devianze e dipendenze: la relazione e i consigli del Maggiore Sara Pini, comandante reparto territoriale carabinieri Termini Imerese

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Su iniziativa di don Antonio Todaro, parroco della Maggior Chiesa di Termini Imerese, si è tenuto un incontro sul tema “Promozione della cultura della legalità: devianze e dipendenze fra i giovani. Prevenzione e supporto. Garantire i diritti dei minorenni”.

Relatore il Maggiore Sara Pini, Comandante del Reparto Territoriale Carabinieri di Termini Imerese, affiancata dal Luogotenente Marzio Treglia, Comandante della locale Stazione Carabinieri.

Il Maggiore Pini ha affrontato i vari aspetti del tema con grande lucidità, esemplificando le complicate e delicate questioni, riuscendo a catturare la totale attenzione del pubblico e stimolando i numerosi interventi che si sono susseguiti, cui l’ufficiale ha risposto, fornendo i chiarimenti richiesti.

In particolare, il Maggiore Pini ha sottolineato le difficoltà che ogni giorno sono costretti ad affrontare molti ragazzi e ragazze, in un mondo sempre più aggressivo, egoista e anche caratterizzato da espressioni di violenza gratuita. Nello stesso tempo, tuttavia, ha garantito il pieno impegno delle Forze dell’Ordine e, in particolare, dell’Arma dei Carabinieri, in funzione di assistenza, ascolto, prevenzione e repressione.

Al termine, don Antonio Todaro ha ringraziato i rappresentanti dell’Arma per il valido contributo di conoscenza offerto e il pubblico per l’attiva partecipazione.

 

CONSIGLI PER LA TUTELA DEI MINORI PER I GENITORI

  • CERCARE DI ESSERE PRESENTI e DIALOGARE con i figli trasmettendo loro i valori della legalità, affrontando insieme le tematiche attinenti il mondo dei minori;
  • CERCARE di INSTAURARE un rapporto di FIDUCIA con i figli, trasmettendo sicurezza e serenità. Solitamente, le vittime di soprusi hanno difficoltà a parlare con gli adulti delle violenze che subiscono e possono chiudersi in sé stessi avendo paura anche di subire conseguenze per aver parlato; in tale contesto è fondamentale il SOSTEGNO della famiglia;
  • PRESTARE MASSIMA ATTENZIONE alle variazioni di umore dei figli ed a tutti quei comportamenti “improvvisamente” anomali che potrebbero mascherare
    forme di disagio;
  • RASSICURARE la vittima e far comprendere che non c’è nulla di sbagliato in lui che possa giustificare questi soprusi; affinché non si trasformino in bulli, è opportuno INSEGNARE ai figli ad una coscienza delle conseguenze dei propri comportamenti, ad esprimere le proprie emozioni in modo costruttivo e con maturità, a comunicare in modo sincero ed a prendere esempio dalle figure sane del proprio ambiente;
  • CERCARE DI INFONDERE ai figli il CHIARO MESSAGGIO che si deve portare RISPETTO verso l’altro e che non si devono tenere comportamenti prevaricatori, offensivi o violenti nei confronti di nessuno, né si deve tacere o sottovalutare questi comportamenti tenuti da altri, anche nei loro confronti, oltreché verso compagni o coetanei; se si ha il sospetto che il proprio figlio sia vittima oppure autore di atti di bullismo;
  • RIVOLGERSI alle Forze di polizia, anche solo per un confronto/consiglio.     

    Il Maggiore Sara Pini

PER I DIRIGENTI SCOLASTICI, GLI INSEGNATI E TUTTO IL PERSONALE SCOLASTICO

  • FAVORIRE occasioni di contatto con rappresentanti delle Forze di polizia per dibattiti ed incontri con gli alunni ed i genitori, sviluppando campagne di
    sensibilizzazione volte a far conoscere i diversi fenomeni che possono riguardare l’universo del minore;
  • SVOLGERE un’attenta attività di controllo durante la ricreazione, la pausa pranzo od altri momenti di intervallo, per effettuare un’eventuale azione a tutela delle potenziali vittime. Generalmente sono questi i momenti – insieme a quelli dell’ingresso e dell’uscita dal plesso scolastico – in cui la maggior parte dei bulli agisce;
  • AIUTARE i ragazzi a SUPERARE il timore o la vergogna di raccontare personalmente ciò che si subisce. È importante abituare i ragazzi a parlare e a
    raccontare ciò che accade e a non nascondere la verità. Potrebbe essere di aiuto per genitori e vittime, avere un numero di telefono di riferimento al quale rivolgersi, eventualmente anche in forma anonima e si possono anche istituire delle apposite cassette dove lasciare dei biglietti per descrivere gli episodi di bullismo; se si sospetta del possibile rischio di episodi di bullismo CONVOCARE i genitori dei minori interessati e CONDIVIDERE insieme a loro una strategia di intervento educativo in sinergia e coerente per evitare il fenomeno, anche confrontandosi con le Forze di polizia.

PER I GIOVANI

  • se vivi un momento di “disagio” PARLANE con i tuoi genitori, con un adulto di cui ti fidi o con i tuoi insegnanti;
  • se senti la mancanza dei tuoi genitori DIGLIELO;
  • se SAI che un coetaneo subisce prepotenze o soprusi, DILLO subito ad un adulto o rivolgiti alle Forze di polizia. Questo non è fare la spia ma aiutare chi ne ha bisogno;
  • EVITA di fornire immagini personali, indirizzi, numeri di telefono ed altre informazioni strettamente private tramite i canali del web;
  • NAVIGA in rete in maniera RESPONSABILE e CONSAPEVOLE, prendendo cognizione dei pericoli che ivi si annidino per poterli evitare. Ricorda che ogni click in rete può avere delle serie conseguenze: RIFLETTI BENE prima di farlo e se hai dubbi chiedi ad un adulto.

PER LE VITTIME DI BULLISMO

  • CHIEDI AIUTO e PARLANE con i tuoi genitori, con un adulto di cui ti fidi, con gli insegnanti o con un medico, per te, di riferimento;
  • fai in modo di NON RESTARE DA SOLO: se stai vicino agli adulti ed ai · compagni, sarà più difficile per il bulbo avvicinarsi;
  • ANNOTA tutti gli episodi in cui il bullo ti dà fastidio perché potrà essere utile per ricordare meglio lo svolgimento dei fatti e PARLANE immediatamente con genitori e/o insegnanti. Il silenzio e la segretezza sono alleati dei bulli.

PER LE VITTIME DI CYBERBULLISMO

  • se qualcosa che avviene on-line ti provoca turbamento, PARLANE immediatamente con i tuoi genitori o con gli adulti di cui ti fidi;
  • NON RISPONDERE a sms, mms, e-mail o post molesti o offensivi sui tuoi profili sociale RIFERISCI tutto subito ai genitori e/o agli insegnanti;
  • SALVA I MESSAGGI che ricevi, prendendo nota del giorno e dell’ora in cui arrivano (se tramite chat, salva la cronologia);
  • CHIEDI un consiglio od un aiuto per te o per un tuo coetaneo vittima di cyberbullismo, anche in forma anonima, alle Forze di polizia (di persona od attraverso i canali e le applicazioni dedicate); loro sapranno come aiutarti e come far terminare le condotte di chi ti fa stare male.

     

 
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Redazione

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