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Rosario Greco l’11 luglio 2019, aveva investito e ucciso Alessio e Simone D’Antonio, entrambi 11 anni. I genitori: “L’ergastolo solo a noi, giustizia ingiusta. Siamo delusi”, condannato per omicidio stradale, ora è agli arresti domiciliari.
Dopo l’uccisione dei cugini Alessio e Simone D’Antonio, Rosario Greco era stato condannato per omicidio stradale, il fatto era accaduto di notte nelle strade di Vittoria (Ragusa).
Oggi a tre anni dal fatto ha lasciato il carcere e si trova agli arresti domiciliari nella sua casa della cittadina siciliana.
Le parole dei parenti delle vittime: «Siamo arrabbiati e delusi – dice Alessandro D’Antonio, padre del piccolo Alessio -. Questa è una giustizia ingiusta. Non capiamo quale motiva possa aver trovato il giudice per concedere i domiciliari».
«Scarcerato: per quali ragioni?»
«Non ha visto il filmato dell’investimento? – riprende -. Non ha seguito il caso, non sa che sono morti due bambini? O ci sono altre ragioni? Non sono trascorsi nemmeno tre anni e già il responsabile va ai domiciliari».
I fatti che hanno permesso a Greco di ottenere i domiciliari
La Corte di Cassazione. a marzo ha annullato con rinvio la sentenza d’appello che ha condannato Greco a nove anni. A suo carico dovrà dunque essere celebrato un nuovo processo di secondo grado.
La delusione dei parenti delle vittime
«Avrebbero compiuto in questi giorni 14 anni – dice ancora il papà di Alessio -, l’età dei progetti. Avremmo dovuto festeggiare, pensare al patentino, al motorino. E invece abbiamo celebrato la messa di suffragio. E mentre noi scontiamo il nostro ‘ergastolo’ a vita, chi li ha uccisi lascia il carcere. Questo non posso accettarlo. E’ questo lo Stato? E’ questa la giustizia? Siamo molto arrabbiati. Qualche mese fa hanno annullato il processo in Cassazione, che ora dovrà essere rifatto. Ora la notizia della scarcerazione. Lo Stato ci ha deluso per la terza volta».
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