Strage di Capaci: gli studenti delle scuole di Termini Imerese in piazza Duomo per ricordare Falcone e le vittime della mafia FOTO

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STUDENTI IN PIAZZA PER RICORDARE FALCONE

Si è svolta questa mattina in piazza Duomo la manifestazione organizzata dal comune di Termini Imerese, nel trentesimo anniversario dell’assassinio di Giovanni Falcone. Un momento di riflessione e di memoria, per cui il sindaco Maria Terranova ha chiesto la partecipazione di tutte le scuole della città, con rappresentanze delle scuole materne ed elementari e materne, degli istituti comprensivi “Balsamo-Pandolfini” e “Tisia d’Imera” e degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado della città.

 

In piazza, infatti, erano presenti non solo le autorità cittadine ma anche una folta delegazione di studenti, provenienti dagli istituti termitani di ogni ordine e grado, accompagnati dai docenti: insieme hanno commemorato il 30° anniversario della strage di Capaci, dove in un vile attentato di stampo terroristico-mafioso persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

L’iniziativa si inserisce nel programma delle manifestazioni del “Maggio dei Libri” ed ha aderito all’hashtag: #lamafiasicombatteconlacultura.

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“La mafia, prima ancora di essere criminalità organizzata, è una mentalità –ha affermato il sindaco di Termini Imerese, Maria TerranovaE’ un atteggiamento violento rivolto nei confronti di un’altra persona, è la voglia di prevaricare gli altri, di apparire superiori facendo uso della violenza. La mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano.  Vive in perfetta simbiosi con tutti gli strati della società. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tanti come loro vissero in anni in cui la criminalità ha iniziato, sempre più, a camminare a braccetto con la politica. Anni in cui ci si era infilati in un tunnel pericoloso in cui malapolitica, malamministrazione e criminalità avevano iniziato ad avere collusioni pericolose condizionando comportamenti e scelte. Lo sappiamo bene: la Mafia non è più il berretto con il sigaro e la lupara. E’ qualcosa di più strisciante, di meno visibile ma più insidioso, soprattutto per chi vuole amministrare secondo le regole. Ed è questo lo sforzo che tutti noi dobbiamo fare, ogni singolo giorno, senza cedere di un centimetro, senza mai abbassare la guardia”.

La manifestazione è proseguita con delle letture da parte dei giovani delle scuole nei vicoli del centro storico della città.

Nella foto in evidenza le studentesse del Liceo delle Scienze Umane “L. Ariosto” (Da sinistra: Arianna Zoida, Martina Taormina, Melissa Scrimenti, Marta Balsamo, Maria Vittoria Miccolo).


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