L’intensificazione dei mirati controlli ha permesso di individuare 32 indebiti percettori del beneficio di sostegno al reddito familiare per un danno alle casse dello Stato di oltre 398 mila euro.
In particolare, i militari della Compagnia di Riposto, attraverso una mirata attività di intelligence fornita altresì dai Reparti Speciali del Corpo, grazie alla stretta sinergia e lo scambio informativo con l’I.N.P.S., sono riusciti a individuare una platea di soggetti che presentavano notevoli criticità sul possesso dei requisiti necessari per avere riconosciuto il Reddito di Cittadinanza.
Infatti, le indagini hanno permesso di accertare che:
• 2 soggetti non avevano i requisiti per ottenere il beneficio in quanto condannati in via definitiva per il reato di associazione mafiosa ex art.416 bis c.p.;
• 10 soggetti hanno omesso di comunicare di avere nel proprio nucleo dei familiari che sono stati condannati in via definitiva per reati ai sensi dell’art. 416 bis c.p.;
• 3 soggetti non avevano i requisiti per ottenere il beneficio in quanto sottoposti a misura cautelare personale (detenzione in strutture carcerarie e/o detenzione domiciliare);
• 17 soggetti hanno omesso di comunicare di avere nel proprio nucleo dei familiari sottoposti a misura cautelare personale.
Pertanto i Finanzieri – sulla base degli elementi acquisiti nell’attuale stato del procedimento, in cui non si è pienamente realizzato il contraddittorio con la parte – hanno denunciato gli indebiti percettori all’Autorità giudiziaria, la quale, a oggi, ha già emesso 27 avvisi di conclusione delle indagini preliminari che sono stati notificati ai vari indagati. Gli stessi trasgressori sono stati segnalati all’INPS, per la sospensione del beneficio e il recupero delle somme erogate.
Le attività di controllo testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto ad ogni forma di illecito, nel caso di specie a danno della spesa pubblica nazionale poiché l’indebito accesso a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito genera iniquità e mina la coesione sociale.
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