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Si mette in sicurezza, finalmente, la contrada Cesif nel Comune di Spadafora, in provincia di Messina.
Lo ha deciso il governo Musumeci che ha destinato all’intervento un milione e 250 mila euro.
«Nella tutela delle nostre città e nell’opera generale di contrasto al dissesto idrogeologico – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci, al vertice della Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico – la Sicilia non è seconda a nessuno e di questo siamo orgogliosi.
Risultati di questo genere sono il frutto di una pianificazione attenta e di una razionalizzazione delle risorse. Andiamo avanti così».
L’opera in questione riguarda la messa in sicurezza del torrente Tonnarazza dal rischio esondazioni, a protezione della contrada Cesif, in corrispondenza del ponte ferroviario.
L’obiettivo è quello di proteggere tutte le aree adiacenti il canale, nei pressi della strada statale 113 che, in caso di piena, rimarrebbero isolate.
Il sito ha una significativa pericolosità idraulica e occorre evitare che in caso di ingenti piogge, non necessariamente alluvionali, si possano verificare fenomeni di esondazione.
L’attuale percorso, che permette di raggiungere direttamente via Giovanni Pascoli superando il dismesso tracciato ferroviario, ricade infatti all’interno dell’alveo del torrente che verrà opportunamente regimentato.
I lavori consistono nella costruzione di un by-pass carrabile che dalla Statale 113 raggiunge il torrente attraversandolo con un ponte in acciaio.
Le soluzioni tecniche che verranno adottate restituiranno alla porzione del Tonnarazza, oggi utilizzata come unica strada di accesso alla contrada, il normale alveo di deflusso.
In questa prospettiva, sarà interamente eliminato l’attuale strato di asfalto e conglomerato cementizio.
Saranno quindi realizzati e ripristinati alcuni tratti di argine mancanti, per mitigare il rischio di esondazioni.
Si procederà, inoltre, con la rimodellatura della Statale 113 e con il rifacimento del suo manto stradale per circa settanta metri e sino al nuovo sbocco.
Verranno collocate anche paratie di pali in cemento armato con cordolo di testa: una ‘lato Messina’ che servirà a mettere in sicurezza le abitazioni circostanti, e una nel ‘lato monte’ per consolidare il punto di innesto tra la spalla del ponte e il vecchio rilevato ferroviario.
Il ponte avrà una luce netta, tra i due appoggi, pari a trentuno metri, con larghezza di otto. I marciapiedi avranno una lunghezza complessiva, su entrambi i lati, di 164 metri, con quattro pali di illuminazione a frusta. La collocazione del guard rail consentirà infine di salvaguardare, a norma di legge, i pedoni e i mezzi.
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