Il nuovo libro di Simonetta Agnello Hornby e il romanzo di debutto di Francesca Michielin: Flaccovio Mondadori al teatro Santa Cecilia a Palermo

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Non è contentezza, né soddisfazione, né allegria, né felicità: è quel momento, profondamente siciliano, in cui ci si bea delle piccole cose, del profumo di timo o lavanda, della carnosità di un dolce.

Cuntintizza”, piccoli gesti quotidiani dalla memoria antica, ragioni della bellezza del vivere: ed è questo il titolo scelto da una delle scrittrici più argute e amate, che ha scelto di tornare in libreria al fianco della nipote: un duo elegante, uno scambio mai formale per Simonetta Agnello Hornby e Costanza Gravina, autrici appunto de “La Cuntintizza” (Mondadori), volume nuovo di cui le due autrici parleranno, intervistate dal critico Alberto Rollo, mercoledì 4 maggio alle 18,30, ospiti di Flaccovio Mondadori al Real Teatro Santa Cecilia.

Stessa sede, la domenica successiva (8 maggio) sempre alle 18,30 per Francesca Michielin in una veste del tutto inedita: la cantautrice e polistrumentista debutta come scrittrice, “Il cuore è un organo” (Mondadori) è infatti il suo primo romanzo, in cui si intersecano tre storie diverse, ma tutte di donne.

Francesca festeggia così i suoi primi dieci anni di carriera, “ho sempre amato scrivere – dice – ma aspettavo una storia”. La Michielin, ospite di Flaccovio Mondadori, racconterà la sua esperienza e firmerà le copie del romanzo.

I due appuntamenti sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, fino ad esaurimento posti, al numero (anche whatsapp) 091361064 o alla mail fabulaviaroma@libreriaflaccovio.it

Simonetta Agnello Hornby e Costanza Gravina | La Cuntintizza

Questo libro nasce da un’intesa, quella fra Simonetta e la nipote Costanza, dalla consuetudine dei loro incontri palermitani e da occasionali considerazioni sul piacere legato al rito dell’aperitivo, ponte fra generazioni e culture diverse.

Da quelle considerazioni è stato quasi automatico arrivare alla contemplazione di tutte le piccole ragioni della bellezza del vivere che costellano la quotidianità del nostro sentire.

Con altrettanta naturalezza Simonetta e Costanza sono arrivate a scoprire che quelle “piccole ragioni” ben potevano essere ospitate nell’accogliente guscio di quella che, nel patrimonio linguistico siciliano, suona come cuntintizza.

Ecco dunque questo fascinoso duettare che, con ricchezza di episodi e di memorie famigliari, evoca il sottile piacere di arrotolare una pallina di zucchero e caffè, la sensualità dell’affondare le mani nella pasta frolla, il conforto di quel “quanto basta” che abita nelle ricette, lo struggimento con cui si accarezza l’oggetto appartenuto a una persona scomparsa, la meraviglia che dispiegano le pale puntute del fico d’India, la delicata cascata di calici, bicchieri e bicchierini colorati.

Un esempio di cuntintizza? Eccolo. “Adoro mondare la verdura fresca appena raccolta nell’orto, sbucciare patate e cipolle, lavare e tagliare menta e basilico.

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Mentre risciacquo e tolgo gli insetti rimasti, tra le mie mani, i miei occhi e le foglie ancora piene di linfa si crea un rapporto, come se ambedue, io e la verdura, fossimo consce di far parte del ciclo della sopravvivenza: noi esseri umani e la pianta da cui spunteranno altre foglie”, racconta la Agnello Hornby, palermitana ma naturalizzata londinese, avvocatessa in prima linea per la difesa dei diritti dei minori e delle comunità immigrate.

Il suo romanzo d’esordio “La Mennulara”, pubblicato nel 2002, è un bestseller tradotto in 19 lingue e l’ha fatta amare sin da subito dal pubblico.

Francesca Michielin | Il cuore è un organo

Scrivere per me è un’esigenza, lo faccio da quando sono una bambina perché mi aiuta ad evadere, mi fa mettere in ordine i pensieri, è quasi terapeutico.

Ho capito crescendo che scrivere lo si può fare in diverse forme: ho iniziato con le prime poesie e le canzoni, poi dentro di me si è creato un desiderio nuovo.

E ho aspettato che arrivasse una storia” ha spiegato Francesca Michielin per descrivere il suo primo romanzo, “Il cuore è un organo”, tutto al femminile, travolgente e sincero.

È la storia di Verde, giovanissima cantautrice all’apice del successo; di Regina, vecchia gloria della musica leggera ritirata dalle scene ormai da decenni; e di Anna, che le ha fatte incontrare.

Generazioni distanti, le loro, ma accomunate da una stessa, viscerale passione per la musica e da uno stesso e profondo dolore. Attraverso il loro incontro, daranno il via a una vera e propria rivoluzione che le renderà più forti e più aperte al cambiamento e all’accettazione di sé, errori compresi.

Francesca Michielin è una delle artiste più complete e interessanti della sua generazione. 

Cantautrice e polistrumentista, ha festeggiato i suoi primi dieci anni di carriera, costellati da cinque album, colonne sonore, collaborazioni con le firme più importanti della scena musicale italiana, i palchi più prestigiosi.

Diplomata al Conservatorio, due volte seconda al Festival di Sanremo (nel 2016 con Nessun grado di separazione e nel 2021 con Chiamami per nome in coppia con Fedez), ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest e è tornata anche quest’anno sul palco dell’Ariston in veste di direttrice d’orchestra.

Ama la scrittura da sempre, si è messa alla prova per anni nel suo blog e dal 2021 come autrice (oltre che conduttrice) nel podcast  MASCHIACCI – Per cosa lottano le donne oggi?


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