Alle prime luci dello scorso sabato, gli agenti del Commissariato di P.S. “Brancaccio” sono intervenuti presso un nosocomio cittadino, dove poco prima era giunto un giovane con una vistosa ferita alla testa; i poliziotti nel tentativo di chiarire i contorni della vicenda hanno sentito la madre del ragazzo la quale ha riferito che il proprio figlio era stato ferito poco prima da un altro giovane in via Messina Marine.
Le tempestive ed alacri indagini avviate dagli agenti del Commissariato hanno permesso, in poco tempo, di ricostruire quanto accaduto: intorno alle ore 2.30 della notte tra venerdì e sabato scorso, nel quartiere Borgo Vecchio, due gruppetti di giovani (dove erano presenti nelle diverse fila, sia la vittima che l’aggressore), hanno avuto un battibecco per ragioni ancora da chiarire.
Lo screzio, non risolto sul momento, avrebbe portato ad un nuovo incontro tra le due fazioni, dopo circa un’ora, questa volta in via Messina Marine, dove dal semplice battibeccare si è passati alle vie di fatto culminata in una rissa.
Nella circostanza ad avere la peggio sarebbe stato il giovane poi ricoverato in codice rosso e con riserva sulla vita, presso un nosocomio cittadino.
Gli agenti del Commissariato di P.S. “Brancaccio” hanno avviato così le indagini ed in poco tempo, grazie anche alle testimonianze di alcuni astanti, sono riusciti non solo a risalire all’identità del responsabile dell’aggressione sottoponendolo a fermo, ma sono riusciti a risalire all’identità degli altri giovani coinvolti nella zuffa, che pertanto sono stati indagati in stato di libertà per il delitto di rissa aggravata.
Il giovane aggressore è stato condotto presso la locale casa Circondariale “Lorusso” di Pagliarelli.
Indagini sono in corso per accertare altre eventuali responsabilità.
Giova precisare che l’odierno destinatario di misura restrittiva, così come gli altri indagati, sono, allo stato, indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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