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Lo dice il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone, l’accordo di programma prevede oltre alla quota nazionale anche il cofinanziamento da parte della Regione siciliana, che invece conferma i 90 milioni di euro stanziati nel tempo.
Proprio oggi l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, dovrebbe portare in giunta la bozza dell’accordo di programma per Termini Imerese per condividerla con l’intero governo, la Fiom però annuncia battaglia.
“L’accordo per Termini Imerese nasce nel 2012 – dice Mastrosimone – Subito dopo l’uscita della Fiat, lo Stato e la Regione fecero un patto con gli ex lavoratori dello stabilimento e quelli dell’indotto per attivare un tavolo per la reindustrializzazione coinvolgendo anche Invitalia.
I 240 milioni nascono grazie alle lotte dei lavoratori perché quei fondi erano e sono funzionali a quel patto, l’accordo è stato rinnovato più volte da tutti i governi che si sono succeduti negli anni.
Se il governo Draghi non dovesse mantenere quel patto sarebbe un fatto gravissimo, il Mise metterebbe una pietra tombale sulla vertenza e sul futuro di un’intera area industriale.
Noi non lo permetteremo e metteremo in campo tutte le iniziative perché quell’accordo di programma venga riconfermato così come fu sancito da quel patto tra Stato e Regione siciliana.
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