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L’incessante attività di controllo dei carabinieri del comando provinciale di Palermo, volta a prevenire il fenomeno della razzia delle numerose aree archeologiche del territorio, ha dato i suoi frutti.
Nella notte tra il 2 e 3 aprile i militari della stazione di Baucina hanno sorpreso e arrestato in flagranza di reato cinque persone provenienti dalle province di Catania, Enna e Siracusa, a caccia di tesori nel palermitano, intente a scavare senza alcuna autorizzazione nella locale area archeologica denominata “Monte Falcone”, sede di una necropoli del VI secolo a.C., con tombe ricche di corredi funebri e vasellame.
I militari quindi, appostati in orario notturno, sono riusciti ad individuare, seguire e bloccare i malviventi, i quali sarebbero risultati perfettamente organizzati perché muniti di picconi, zappe e 3 metal detector. Il bottino, appena asportato dal sottosuolo, è stato sequestrato: ben 23 monete greche risalenti al V secolo A.C.
La particolarità dell’operazione consiste nel fatto che per la prima volta sono stati contestati alcuni nuovi articoli del codice penale, 518-bis e seguenti, introdotti nell’ordinamento solamente dal 23 marzo scorso, i quali inaspriscono le pene e prevedono dei reati specifici in materia di furto e devastazione di beni d’interesse storico e culturale, tra i quali appunto il “furto di beni culturali”.
Le monete sequestrate, qualora fossero state immesse nel mercato clandestino dei beni archeologici, avrebbero potuto fruttare diverse centinaia di euro, così arricchendo le gallerie dei numerosi collezionisti abusivi di beni culturali.
Le 5 persone tratte in arresto sono quindi stati tradotte presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.
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