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Eppure è successo; e così quest’anno la prestigiosa associazione di Piazza del Duomo ha compiuto 140 anni.
Sabato scorso l’importante traguardo è stato festeggiato con una serata di gala al Moby Dik; serata alla quale insieme al nuovo Consiglio Direttivo presieduto dal sig. Giuseppe Buonafede, hanno preso parte anche tantissimi soci.
Quella della Società Operaia di Mutuo Soccorso “Paolo Balsamo” è una storia lunga ed affascinante, che peraltro è stata ben descritta in un interessante libro di Enzo Giunta; un percorso che ha attraversato e si è incrociato anche con gran parte della storia popolare della nostra città.
Tante infatti le iniziative che in questi lunghi anni ne hanno caratterizzato l’attività e che hanno contraddistinto i tanti progetti mirati non solo alla solidarietà ma anche alla cultura, al lavoro ed al divertimento.
E proprio in tal senso ho “riesumato” uno storico documento del 1890 con il quale la “Paolo Balsamo”, insieme ad altre realtà cittadine, si rivolgeva con una lettera al Governo Nazionale così scrivendo: “La Società Operaia Paolo Balsamo in vista del depauperamento del mare a cagion della pesca dannosa dei pesci appena nati, specie sarde ed alici, fa voti al Regio Governo affinchè si degni prendere in considerazione il reclamo dei pescatori di Termini……Signori la ricchezza del mare è ricchezza nazionale, giacchè dalla pesca lecita, oltre dei pescatori, vi traggono sostentamento altre classi di cittadini, e benefici ne hanno lo Stato ed i Comuni…..”
La pesca a Termini era quindi in crisi, e questa lodevole iniziativa, così come altre, era stata presa proprio a sostegno dei pescatori nel corso di una assemblea che ebbe a svolgersi il 3 febbraio del 1890 in quegli stessi locali di Piazza Duomo dove ancora oggi la Società ha la sua storica sede.
Presidente della “Paolo Balsamo” era allora il Cav. Architetto Agostino La Nasa; personaggio che in quegli anni godeva di grande popolarità e che da poco aveva istituito il solenne novenario in onore della Immacolata.
E’ anzi probabile, ed a questa ipotesi sto lavorando, che l’idea del novenario sia maturata proprio all’interno della stessa “Paolo Balsamo” e con il concorso di più soggetti.
E’ infatti risaputo che in quegli anni al sodalizio, e questo almeno fino alla metà del novecento, gli iscritti fossero in gran parte contadini; tant’è che la società stessa veniva spesso identificata come “u circulu ri viddani”.
Stessa cosa era per la confraternita della Immacolata; che addirittura nel suo statuto originario prevedeva che ne facessero parte solo appartenenti al ceto agricolo e che, proprio per questa sua caratteristica, era a sua volta popolarmente denominata “a cunfratrìa ri viddani”.
Rinnoviamo quindi gli auguri alla Società Operaia di Mutuo Soccorso “Paolo Balsamo” sicuri che, anche nei prossimi anni, potrà e saprà svolgere un ruolo di primo piano nel contesto sociale, culturale ed economico della nostra città.
a cura di Nando Cimino
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