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La storia del giornalismo palermitano del XIX secolo
Alla biblioteca dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia si presenta il volume “I giornali di Palermo nell’Ottocento” di Adelfio e Guidotti
Martedì 29 marzo, presso la sede palermitana dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, in via Bernini 52 alle ore 10.30, si presenterà il volume “I giornali di Palermo nell’Ottocento.
L’informazione giornalistica e la pubblicità nella stampa dell’epoca di Gesualdo Adelfio e Carlo Guidotti. Prestigiosi relatori dialogheranno con gli autori sulla storia del giornalismo siciliano, e palermitano in particolare, attraversando il secolo XIX, dal Regno delle due Sicilie fino al primo ventennio dell’Unità d’Italia.
Presso la biblioteca dell’Ordine, al tavolo dei relatori Roberto Gueli, Presidente Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Eliana Calandra, Direttrice del Sistema Bibliotecario Cittadino, Francesco Nicastro, Consigliere Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Salvatore Li Castri, Vicepresidente Ordine dei Giornalisti di Sicilia; modererà l’incontro la giornalista Teresa Di Fresco, già vicepresidente dell’Odine.
I libri, di grande formato e rilegati in copertina rigida, sono suddivisi in tre sezioni: nella prima parte vi è un’analisi del contesto storico in esame, per comprendere meglio gli avvenimenti, i personaggi e i giornali stessi prodotti a Palermo; essi sono ampiamente descritti nella seconda sezione di cui vengono riprodotte le testate, una tabella riepilogativa contenente i dettagli strutturali e una selezione degli articoli più rilevanti, curiosi o straordinariamente attuali.
Nella terza sezione vengono presentate le officine tipografiche che, particolarmente attive e presenti nel panorama commerciale e industriale cittadino, si sono distinte in quegli anni per la loro attività imprenditoriale e per aver stampato, mediante i propri torchi e i propri tipi, i giornali passati in rassegna nel volume.
I volumi fanno parte di un progetto editoriale di ampio respiro che abbraccia tutto l’arco del XIX secolo, periodo storico costellato di numerose rivolte popolari, alterne vicende legate alla libertà di stampa, al costituzionalismo e, financo, al cambio di assetto istituzionale, con la transizione, avvenuta non senza difficoltà, dal regno borbonico a quello d’Italia.
Nel primo volume il focus è sulla stampa nell’era borbonica, periodo storico nel quale nascono le prime forme di giornalismo d’inchiesta e giornalismo parlamentare, fra alterne vicende legate alla concessione della libertà di stampa e il nascente costituzionalismo, costellato dalle grandi rivolte del 1812, 1820, 1848 e 1860.
Nel secondo volume il periodo esaminato comprende il primo ventennio dell’era post-borbonica e i primi anni del Regno d’Italia. Vengono quindi approfondite le tematiche legate all’annessione della Sicilia, alle condizioni sociali, alla mafia e alle evoluzioni politiche. Una società che forzatamente è obbligata a cambiare ma sostanzialmente ancora fatica a mutare e a migliorarsi radicalmente.
La stampa si occuperà dell’informazione istituzionale, della satira, delle evoluzioni urbanistiche e topografiche del capoluogo, del dibattito sociale, delle pestilenze e, sfogliando i giornali presentati, sarà possibile leggere articoli che affrontano tematiche particolarmente attuali quali la parità dei diritti, la condizione della donna, la pandemia, la pace. La lettura dei giornali coevi ci conduce, quindi, come una preziosa macchina del tempo, a rivivere fatti storici solo apparentemente lontani da noi, per comprendere meglio, mediante studio, analisi critica ed approfondimento, il nostro tempo.
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