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«A settembre abbiamo risposto immediatamente all’invito della Prefettura, attraverso l’ambito territoriale ex provveditorato, di Palermo a questo progetto! – commenta la dirigente scolastica Patrizia Graziano – Sono del parere che la lotta alla cultura mafiosa si fa attraverso una conoscenza approfondita di fatti e situazioni. Perché non può essere soltanto la commemorazione legata a delle giornate tipo ma sono percorsi di conoscenza di competenza. È fare tesoro della storia che ci aiuta a crescere, cambiare, modificare».
Gli studenti e le studentesse del Liceo classico termitano e dell’Alberghiero di Caccamo racconteranno la storia di un bene confiscato alla mafia della zona industriale di Termini Imerese.
Ieri 23 marzo sono iniziate le prime interviste.
«Ritengo che la scuola abbia un compito fondamentale: educare i giovani alla convivenza civile e democratica e per farlo è fondamentale farli ragionare sull’importanza della cultura alla legalità – aggiunge la professoressa Marcella Di Vittorio, nonché referente alla legalità – Per tale ragione abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa della prefettura che ha permesso ai nostri alunni di conoscere concretamente l’utilità e il valore della legge Pio La Torre sulla confisca dei beni».
«La visita all’azienda Beca box da parte nostra, ha coinvolto anche emotivamente i nostri ragazzi che hanno potuto apprezzare l’utilità sociale ed economica di un bene confiscato – sottolinea la professoressa Maria Tardio – Comprendere come da qualcosa di brutto e criminale possa nascere una realtà positiva e che questa possa donare molto al territorio circostante in termini di occupazione e sviluppo».
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