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Nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, davanti al presidente della seconda Sezione penale della corte d’assise Vincenzo Terranova, giudice a latere Mauro Terranova, il pm Giacomo Barbara, il tenente dei carabinieri di Termini Imerese Nicola De Maio ha ripercorso gli ultimi minuti della vita della ragazza uccisa bruciata nei pressi del campo sportivo di Caccamo.
Pietro Morreale era presente all’udienza: da uno dei box dell’aula bunker ha assistito alla visione del video senza tradire alcuna emozione.
Il video, ripreso dalle telecamere di un negozio sito nei pressi del campo sportivo, immortala un corpo avvolto dalle fiamme mentre percorre pochi metri prima di cadere.
Sono passati dieci minuti dalla due di notte quando vicino all’auto parcheggiata di Pietro Morreale, una Fiat Punto, si vede una deflagrazione nei pressi del muro perimetrale del campo sportivo.
Si vede il corpo in fiamme che percorre pochi metri e poi cade. E’ il corpo di Roberta. Dopo 15 secondo si vede la presenza di Pietro Morreale vicino al corpo in fiamme. Secondo la ricostruzione dei carabinieri Pietro Morreale non cerca in nessun modo di soccorrere la ragazza o spegnere le fiamme.
Il racconto è avvenuto in presenza degli avvocati della famiglia Sergio Burgio e Giuseppe Canzone, Giovanni Castronovo e Simona Lo Verde e il difensore di Pietro Morreale, Gaetano Giunta.
Il percorso fatto dall’auto di Pietro Morreale da Caccamo al campo sportivo la notte del 25 gennaio 2021 e, poi, per ben due volte dal campo sportivo fino a Monte San Calogero in località Monte Rotondo, dove l’indomani mattina è stato trovato il corpo della ragazza, è documentato dall’impianto gps installato sulla Fiat Punto del giovane e da diverse telecamere sparse in giro tra le vie di Caccamo.
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