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Termini Imerese: clamorosa svolta nelle indagini sulla scomparsa di Carlo La Duca, arrestati ex moglie e migliore amico

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I carabinieri del reparto territoriale di Termini Imerese hanno arrestato l’ex moglie di Carlo La Duca,  l’imprenditore agricolo cerdese di 38 anni, residente a Termini Imerese scomparso da oltre due anni e mezzo e il suo migliore amico.

Il fatto è avvenuto questa mattina, quando i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo, nei confronti della ex moglie, trentaseienne di Termini Imerese e  del migliore amico, cinquantasettenne palermitano, operaio, coniugato, in quanto a loro carico sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in relazione al reato di omicidio e soppressione del cadavere di Carlo Domenico La Duca, agricoltore, già residente a Termini Imerese.

Dalle complesse attività investigative coordinate dalla Procura di Palermo, condotte attraverso intercettazioni, analisi dei tabulati, analisi immagini dei sistemi di videosorveglianza, assunzione di informazioni e acquisizioni informatiche e documentali (attività avviate sin dall’immediatezza della scomparsa di LA DUCA Carlo Domenico avvenuta il 31/01/2019), è emerso, in via gravemente indiziaria, che i due arrestati, rispettivamente moglie e migliore amico della vittima, tra di loro legati da una relazione sentimentale di natura clandestina, dopo avere pianificato l’omicidio, hanno attirato la vittima a Palermo nel terreno di proprietà del cinquantasettenne, ed ivi lo hanno ucciso, per poi successivamente condurre la sua autovettura a circa 12 km di distanza dal luogo del fatto al fine di depistare le indagini.

Le acquisizioni investigative hanno anche permesso di demolire gli alibi che i due avevano creato nel corso del tempo per tentare di allontanare da sé l’attenzione degli inquirenti.

I due arrestati, che alla data dell’omicidio già intrattenevano da diversi anni una relazione sentimentale clandestina, hanno pianificato nei minimi dettagli l’omicidio, l’occultamento del cadavere ed i depistaggi utilizzando, tra l’altro, utenze segrete e negando da sempre qualsiasi coinvolgimento nella vicenda.

E’ obbligo rilevare che gli odierni indagati e destinatari della misura restrittiva, sono allo stato solamente indiziati di delitto, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.


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Redazione

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