Caro carburante: l’economia siciliana rischia il default

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Momenti difficili per tutti i settori produttivi dell’isola.
 
Dopo le calamità naturali, il caro bollette, l’aumento delle materie prime, e una crisi pandemica ancora in atto, si aggiunge l’escalation del costo dei carburanti.
 
In poche settimane gli aumenti della benzina e del diesel, hanno sfiorato 2,50 euro/litro. Il carburante agricolo è schizzato a circa 1,80 euro/litro, in soli pochi giorni, con la sensazione che i prezzi continueranno a salire a causa della guerra ucraina.
 
AGRICOLTURA, PESCA, TRASPORTO, sono in questo momento i settori più colpiti, con il conseguente aumento dei prodotti ad essi correlati.
 
Chiediamo alla Regione Sicilia che con atti concreti dia nell’immediato delle risposte efficaci, per fronteggiare le richieste rivendicate dai settori che maggiormente stanno pagando questa crisi. Crediamo che sia giunto il momento di porre l attenzione sulla “Questione insulare”.
 

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Mettere definitivamente, a tutti i livelli, al centro del dibattito gli svantaggi che le fatiscenti e avvolte incompiute, condizioni infrastrutturali, gli onerosi costi di produzione e di trasporto, riducono la competitività e lo sviluppo, rispetto alle altre regioni, dei settori più importanti dell economia siciliana.
 
(Agricoltura, Pesca, Turismo, Artigianato, Trasporto)
 
Avere la volontà di affrontare questo tema in maniera risolutiva è l’opportunità che questa crisi ci possa dare. 


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