Morto David Bennett: il primo uomo a cui fu trapiantato il cuore di maiale geneticamente modificato

2 min read

Rimani sempre aggiornato



É morto il primo paziente al mondo cui fu trapiantato un cuore di maiale geneticamente modificato. L’uomo è deceduto due mesi dopo l’operazione. Lo ha annunciato l’ospedale dell’Università del Maryland, dove David Bennett, 57 anni, era ricoverato. Bennett, spiega un comunicato dell’ospedale, è morto ieri ma le sue condizioni erano cominciate a peggiorare già da alcuni giorni. Quando è stato accertato che non si sarebbe più rimesso gli sono state somministrate cure palliative.

Il trapianto era stato effettuato venerdì 7 gennaio 2022 e l’operazione sembrava riuscita. Bennett decise di sottoporsi all’operazione chirurgica, ancora sperimentale, perché non aveva alternativa né poteva aspettare il cuore di un donatore umano. Sapeva di essere in un vicolo cieco: “Morire o fare il trapianto. E voglio vivere. So che è un passo nel buio ma è la mia scelta definitiva“, disse prima dell’intervento. Il nuovo cuore funzionò e l’organismo non diede segni di rigetto immediato o di eventuali infezioni.   

L’operazione avvenuta nel Maryland ha avuto un vago precedente perché nel 2021 alcuni chirurghi a New York trapiantarono un rene di un maiale geneticamente modificato su una persona cerebralmente morta. Sono anni che gli scienziati lavorano a tecnologie di editing genetico e agli xenotrapianti, ossia i trapianti di organi e cellule da una specie diversa dall’uomo. Negli anni ’60 furono trapiantati in alcuni pazienti i reni di scimpanzé, ma il paziente più fortunato visse 9 mesi. Nel 1983, venne trapiantato un cuore di babbuino in un bimbo, ribattezzato Baby Fae, che però visse venti giorni appena. 

I suini offrono il vantaggio di esser facili da allevare e raggiungono le dimensioni adatte a essere trapianti in un corpo umano in appena sei mesi. Considerato che il fenomeno del rigetto è frequente anche con il trapianto da esseri umani, l’obiettivo di utilizzare animali è creare organi in numero sufficiente per rispondere alle esigenze delle migliaia di pazienti che ne hanno bisogno. Anche se questo solleva innumerevoli dubbi di carattere etico e morale.

Fonte: RaiNews
CONTINUA A LEGGERE SU HIMERALIVE.IT


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Himeralive.it






Leggi anche

Altri articoli:

+ There are no comments

Add yours