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Carta di Firenze. L’adesione del Comune di Palermo. Orlando: “Insieme ai sindaci e ai vescovi di tutto il mondo per affermare il diritto alla pace e alla vita”
Il Comune di Palermo ha aderito alla Carta di Firenze firmata stamattina dal sindaco Leoluca Orlando nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio al termine della prima giornata del Forum del Mediterraneo che vede la partecipazione di molti sindaci e vescovi provenienti da tutto il mondo.
Obiettivo della conferenza – che coincide con l’evento annuale della Conferenza Episcopale Italiana “Mediterraneo, frontiera della pace – è focalizzare l’attenzione sull’area del Mediterraneo attraverso il dialogo tra le sue principali città e promuovere azioni a sostegno della cooperazione e della pace.
“La pace si collega, oggi più che mai, alla vita che costituisce il diritto dei diritti degli esseri umani e che s’intreccia con la mobilità internazionale”,
ha detto il sindaco Leoluca Orlando durante il suo intervento nel quale ha ringraziato il collega Dario Nardella, sindaco di Firenze, il cardinale Gualtiero Bassetti presidente della CEI e tutti i presenti.
“Il diritto alla pace – ha aggiunto Orlando – è troppo spesso mortificato dalle leggi degli Stati. Per questo noi sindaci siamo come un’agenzia educativa, perché abbiamo una libertà di visione che altri livelli di governo non hanno. E Palermo, in tal senso, è in prima linea. L’identità è atto supremo di libertà in una città come Palermo che è razzista perché difende l’unica razza esistente: quella umana. A Palermo non ci sono migranti, chi vive a Palermo è palermitano senza differenze fra chi è nato o ci vive. Non esistono identità ma un contesto e dunque ribadiamo con forza il nostro rifiuto alla maledetta legge del sangue che produce solo genocidi”.
Orlando ha rilanciato, poi, il progetto del RECS (Rescue European Civil Service): “Verremo processati – ha detto – per il genocidio del Mediterraneo e rischiamo di essere processati per il genocidio in Ucraina e per le guerre che seminano morte e distruzione in tutto il mondo. Bisogna istituire il RECS, un servizio civile europeo che salvi la vita e l’Europa si deve svegliare. Non si chiudano gli occhi di fronte alle morti se vogliamo che il Mediterraneo sia un mare di vita. La vita è un diritto e non si può promuovere la pace se non si ha rispetto per la vita”.
Orlando ha ricordato il grande evento internazionale che si è svolto l’anno scorso a Palermo “From Sea To The City” organizzato dal Comune di Palermo d’intesa con la città di Potsdam che ha visto la partecipazione di decine di sindaci provenienti da tutta Europa (Barcellona, Montpellier, Parigi, Atene, Marsiglia, Tirana e tanti altri) con l’obiettivo di ribadire l’urgenza dell’accoglienza e del salvataggio in mare di vite umane.
“Da questa conferenza – ha proseguito Orlando – è nata l’“International Alliance of Safe Harbours”, ovvero l’Alleanza Internazionale dei Porti Sicuri. Una rete che vuole contribuire a costruire una casa europea fondata su una strategia globale di solidarietà, con una premessa fondamentale: proteggere la vita di ogni persona costretta a fuggire, sia per mare che per terra, e darle un’uguale possibilità di una procedura ordinata sotto lo Stato di diritto, secondo le regole comuni europee”.
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Palermo il prossimo 19 marzo si terrà un evento promosso dalla società civile al quale aderisce la Città Metropolitana di Palermo e che vedrà la firma della Convenzione dei diritti del Mediterraneo: “Si tratta di un momento importante – ha concluso il sindaco – che coinvolgerà tutta la società civile di 20 paesi mediterranei. Per fare del Mediterraneo un luogo di incontro, di vita, di dialogo e di umanità. La società civile manderà un messaggio di pace stando dalla parte di chi vive e di chi muore, troppo spesso tra l’indifferenza degli Stati”.
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