Laura Pausini, nel 1993 la canzone “La solitudine” la rese famosa: “Ringrazio Marco per avermi tradita”

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Spettacolo la Pausini fa tendenza: la canzone del 1993 “La solitudine” sbaragliava tutti gli altri cantanti trionfando al festival di Sanremo dando inizio ad una carriera di successi, premi e milioni di dischi venduti

Infatti, da circa trent’anni, la Pausini è la cantante italiana più importante, la più amata e la più acclamata. Ultimamente è stata super ospite al festival di Sanremo a cui lei deve tutto quello che è diventata. Si è presentata al 72° festival della canzone italiana per lanciare il suo ultimo singolo, scritto in collaborazione con Madame, altra esponente e astro nascente della musica contemporanea.

Inoltre, a maggio sarà a Torino al fianco di Alessandro Cattelan e Mika per presentare l’Eurovision che quest’anno si terrà  appunto in Italia dopo che l’anno scorso i Maneskin hanno vinto con il brano “zitti e buoni”.

Il 7 aprile uscirà su Prime video il film “Laura Pausini piacere di conoscerti” (scritto da Ivan Cotroneo e Monica Rametta) che ripercorre la sua carriera e racconta una Laura alternativa, quella che sarebbe stata se non avesse vinto Sanremo. 
Per dare una risposta a questa domanda bisogna tornare a Solarolo, in provincia di Ravenna, dove Laura è nata e ha vissuto fino ai suoi diciotto anni prima della vittoria al festival di Sanremo.

Mamma Gianna era una maestra, la piccola Laura inziò a cantare con il papà Fabrizio, cantante di piano per professione nei bar e nei locali di tutta la Romagna, ma cosa si porta dietro la Pausini della vita di prima? «Con le mie amiche Cristina Lorena Elisa ed Erika non ci siamo mai perse – racconta Laura Pausini – tutte le volte che torno a Solarolo cerchiamo di stare insieme più che possiamo facendo svariate attività di gruppo, tra cui piscina, zumba e, ovviamente, in estate andiamo al mare: un po’ di normalità in una vita moto frenetica. Abbiamo fatto le scuole insieme fino alle superiori. A Solarolo non ci sono, e quindi, ci siamo separate prendevamo insieme quel treno delle 7:30 fino a Castel Bolognese dove c’era il cambio e ognuna prendeva la propria direzione. Marco sostiene di non avermi tradita. Io però posso dire nome e cognome della ragazzina, aula in cui si sono baciati, posizione precisa: sotto la carta geografica dell’Italia. Su quel treno c’era anche Marco. Tanti giornali e trasmissioni tv lo hanno rintracciato per raccontare la nostra storia. Lui ha detto di no ogni volta, è molto riservato.  Se non mi avesse tradito, non sarei diventata cantante».

Tutto per un tradimento l’inizio di un sogno che oggi ci ha regalato l’artista più esclusiva, originale, semplice, una delle più grandi cantanti della storia della musica, ma allo stesso tempo una umile ragazza di paese con dei sani principi che fa innamorare delle sue canzoni chi l’ascolta.

 
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