Sicet: Ferro confermato segretario generale

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“Intervenire con urgenza per affrontare insieme l’emergenza lavoro, sociale e abitativa”Santo Ferro è stato riconfermato segretario generale Sicet Cisl Sicilia, il sindacato degli inquilini, casa e territorio, al termine del congresso che si è svolto stamani a Palermo nella sala dell’ex Chiesa di San Mattia ai Crociferi alla presenza del segretario generale Sicet nazionale Fabrizio Esposito e della segretaria regionale Cisl Sicilia Rosanna Laplaca. Due nuovi ingressi nella sua segreteria, si tratta di Fabio Salici segretario Sicet Cisl Palermo Trapani e di Francesco Nicolosi segretario del Sicet di Catania. Il diritto alla casa e il diritto a vivere la città , sono stati i temi centrali della relazione del segretario generale. “Bisogna intervenire con urgenza per affrontare insieme l’emergenza lavoro, ’emergenza sociale e l’emergenza abitativa. Non si può continuare ad affrontare questi problemi con misure tampone, frammentarie ed insufficienti come il reddito di cittadinanza e lo stesso fondo sostegno affitti”.

Secondo il Sicet Cisl Sicilia, “il dramma della povertà purtroppo riguarda il 38% della popolazione siciliana contro il 22% del Centro ed il 17,8 del Nord. L’emergenza abitativa, dovuta dalla mancanza di case a canone sostenibile ed alla mancanza di case popolari, ha fatto aumentare sempre di più il crescente numero di sfratti e tra questi, quelli per morosità incolpevole, il sovraffollamento e la sempre più diffusa coabitazione di più nuclei familiari”. Situazione che si è aggravata in questi ultimi anni, in particolare a Palermo, Catania e Messina, ma anche nelle città minori e nelle loro zone periferiche, dove stanno confluendo in modo sempre più crescente e numeroso, strati di popolazione povera, alla ricerca di una casa a canone più accessibile, creando forti ghettizzazioni e precarie condizioni sociali di vita. “Nella nostra regione – ha aggiunto Ferro – occorre un serio intervento infrastrutturale collegato ad un piano di edilizia abitativa, basato sulla ristrutturazione e sulla riqualificazione del territorio, ma anche sulla costruzione di nuovi alloggi popolari, utilizzando edifici abbandonati, aree dismesse e non nuove aree, come nel passato creando dei quartieri – dormitorio.

L’attuazione di una vera politica infrastrutturale ed abitativa è la precondizione essenziale per mettere in moto il volano dello sviluppo. Siamo dell’idea che bisogna vigilare sui fondi destinati dal PNRR a cominciare dallo stanziamento di 2,9 miliardi di euro a livello nazionale per i Piani Urbani Integrati, dedicati alle periferie delle città metropolitane in particolare alla Rigenerazione Urbana e all’housing sociale, provvedimento che in Sicilia riguarda le nostre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina”.

Nei giorni scorsi ha affermato il segretario regionale del Sicet è stato pubblicato il bando per l’integrazione all’affitto (stanziati 16 mln euro) e sarà possibile presentare le domande dal 21 febbraio al 21 aprile. Ferro ha poi concluso “Serve un patto di fine legislatura che metta al centro la politica del lavoro e una seria politica per la casa, finalizzata ad aumentare il patrimonio abitativo pubblico ed alla realizzazione di infrastrutture; una nuova gestione urbanistica delle città, dei centri storici, dei quartieri periferici degradati, basata sulla tutela ambientale, sull’ efficienza energetica e soprattutto sul rispetto del territorio, spesse volte completamente deturpato, con gravi episodi di disastri idrogeologici, dove al centro di tutte le scelte c’è l’uomo.

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E’ venuto il momento di considerare la difesa strutturale del patrimonio immobiliare come una nuova disciplina; la sicurezza delle abitazioni private e pubbliche e delle infrastrutture, strade, ponti, devono portare alla sicurezza del territorio, soprattutto nei riguardi dell’incolumità dei cittadini, intervenendo quindi con una seria pianificazione urbanistica territoriale. Diventa indispensabile verificare e poi mappare le condizioni strutturali dei singoli edifici e dei condomini, nonché degli edifici pubblici, come scuole e ospedali, al fine di redigere un documento di certificazione delle condizioni statiche dell’intero edificio, oggi divenuto indispensabile per il ripetersi di fenomeni di dissesto idrogeologico e sismico del nostro territorio siciliano. Infine come Sicet Cisl Sicilia ribadiamo come al Governo Siciliano è quella di aumentare la disponibilità di alloggi di edilizia sociale, ristrutturando e recuperando specialmente quelli fatiscenti nei quartieri periferici delle nostre città, attraverso l’utilizzo delle somme rimaste dal Fondo ex Gescal; dotandoli di centri sociali e di servizi alle famiglie ed alla persona, in modo da migliorare la qualità della vita, migliorando la qualità dell’abitare.

I DATI E L’ANALISI SUL DISAGIO ABITATIVO IN SICILIA
In Sicilia i provvedimenti esecutivi di sfratto emessi nell’anno 2019 ammontano a 4.152 di cui 30% uguale a 1.245 per finita locazione e 2906 per morosità cioè il 70% di cui l’85% di questi per morosità incolpevole che colpiscono soprattutto le famiglie monoreddito che hanno perso il posto di lavoro o che sono in cassa integrazione e che non possono pagare regolarmente il canone d’affitto o pensionati rimasti soli a causa della morte del coniuge, di giovani coppie e di immigrati. Purtroppo da questi dati si evince che la situazione sfratti è esplosiva; oggi la morosità e soprattutto la morosità incolpevole è la causa principale dei provvedimenti di sfratto, determinata da una forte povertà economica la quale determina una povertà abitativa con una enorme divaricazione tra la capacità reddituale degli inquilini ed i prezzo delle locazioni. Infatti, nella sola città di Palermo, prima della pandemia, su un totale di 1628 sfratti emessi, 1350 sono per morosità, di cui 1150 sono per morosità incolpevole e la maggior parte di essi sono diventati esecutivi.

Gli alloggi gestiti dallo IACP e dal Comune di Palermo sono circa 19 mila di cui il 65% sono morosi, anche per questa problematica della morosità ed in particolare della morosità incolpevole che investe soprattutto gli IACP di Palermo e di Catania ed in misura minore anche gli altri, abbiamo proposto in seno all’Osservatorio Regionale sulla politica abitativa, che si elaborasse una proposta ad hoc in modo da poter intervenire con le opportune verifiche sui tanti casi di famiglie che versano in precarie condizioni economiche. Il canone medio, nelle città siciliane ad alta tensione abitativa, per un alloggio di 100 mq, tenendo conto della differenza tra periferia e centro, è di circa € 600/700 mensili. Tutto questo costringe molte famiglie, economicamente deboli, pensionati, giovani coppie a lasciare le città capoluogo e trasferirsi, con grossi sacrifici economici, sociali ed ambientali, in comuni limitrofi, dove si trovano ancora degli alloggi a canoni più sopportabili.

Questo esodo dal 2018 ad oggi ha colpito circa 50 mila persone. La stessa situazione abitativa riguarda la città di *Catania,* dove la richiesta di alloggi popolari è di circa 20 mila famiglie, gli alloggi occupati abusivamente sono circa 2.100 e dove non vi sono stati assegnazioni di alloggi popolari da circa 10 anni. Anche a Catania l’accesso all’E.r.p. (Edilizia Residenziale Pubblica destinati all’assistenza abitativa) è diventato un miraggio: basti pensare che bisogna attendere circa 10 anni, solo per sapere se una famiglia è inserita in graduatoria e comunque non ci sono le case da assegnare. Infatti circa 3257 sono state le richieste di esecuzione di sfratto pervenute al tribunale nel 2019, con un incremento totale rispetto agli anni precedenti, del 15%, di cui 559 sfratti già eseguiti e l’85% di questi sono sfratti per morosità incolpevole. E in questa difficile emergenza il Comune di Catania non ha disponibilità di alloggi alternativi.

La stessa situazione riguarda anche la città di Messina, con una richiesta di alloggi di circa 3.700 famiglie ed una occupazione abusiva di circa 1.000 e con gli stessi problemi relativi agli sfrattati ed all’emergenza abitativa di Catania e Palermo. Nella provincia di Messina i provvedimenti di sfratto emessi nel 2019 ammontano in totale a 334 di cui il 95% pari a 317 sono per morosità, 16 per finita locazione e uno per necessità del locatore. La stessa situazione riguarda anche se in tono minore le altre città siciliane di Trapani, Siracusa, Ragusa, Agrigento, Caltanissetta ed Enna.

Ad oggi il patrimonio abitativo di edilizia sociale nella SICILIA ammonta a circa 80 mila alloggi(tra iacp e comuni) di cui 17 mila dismessi e 13.600 degli alloggi iacp sono occupati abusivamente.

 


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