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La tachipirina esiste in due dosaggi differenti, da 500 mg e 1000. Il primo è consigliato per i dolori lievi o nei minori di 15 anni; in generale il dosaggio a cui più frequentemente si ricorre è la versione 1000, che come antiepiretico, cioè per abbassare la febbre, è molto efficace.
Negli ultimi due anni la tachipirina è stata utilizzata molto anche come prevenzione ai possibili effetti collaterali da vaccino anti-Covid. Molte persone l’hanno assunta in via preventiva per evitare di avere la febbre. In ogni caso, anche se acquistabile senza ricetta medica, rimane sempre un farmaco, quindi con possibili effetti collaterali e contrindicazioni.
Tachipirina da evitare con queste patologie
La Tachipirina si può comprare in farmacia o nelle parafarmacie, ed è un farmaco non sottoposto all’esibizione della ricetta medica. Ma in alcuni casi è bene stare attenti e leggere con attenzione il foglietto illustrativo. Come c’è scritto, “I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti affetti da grave anemia emolitica. Grave insufficienza epatocellulare. Le compresse effervescenti contengono sorbitolo: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale”.
Quindi, in sostanza, chi ha una grave anemia emolitica è meglio che non assuma tachipirina. Stesso dicasi chi ha una grave intolleranza al fruttosio. Nella tachipirina, e nello specifico nelle compresse effervescenti, c’è traccia di sorbitolo, che contiene fruttosio. Medesima contrindicazione per i soggetti affetti da grave insufficienza epatocellulare. In sostanza, la tachipirina è un farmaco molto usato, il cui consumo non deve essere preso così a cuor leggero. Nel caso si dovessero riscontrare delle intolleranze è bene riferire al medico.
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